"No prodotti Terra dei fuochi". Siamo a Sanremo, capitale della musica italiana che sta preparandosi all'annuale Festival della canzone. Il piccolo centro ligure è letteralmente assediato da giornalisti da tutto il mondo e da curiosi e visitatori che sfidano il freddo di febbraio pur di prendere parte ad un evento giunto ormai alla sua sessantacinquesima edizione. E proprio in questo contesto, addentrandosi nelle viuzze della "città dei fiori" ecco che in un supermercato, in bella evidenza, un commerciante ha pensato di mettere posizionare un avviso giallo fluorescente. Più che un avviso, una rassicurazione: qui non ci sono prodotti della Campania, di quella zona (che fra l'altro molti nemmeno conoscono) dell'area universalmente nota come ‘Terra dei fuochi'.
Altro, dunque, che campagne di marketing e di informazione: i soldi che la Regione Campania di Stefano Caldoro ha speso e sta spendendo per gli spot che dovrebbero rassicurare i consumatori italiani sulla bontà delle produzioni ortofrutticole e casearie nostrane evidentemente non sono spesi in maniera efficace, se non all'estero ma in Liguria, in Italia, c'è la psicosi "Terra dei fuochi".