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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

15enne ucciso, il papà di Ugo: ‘Niente fiori, ai funerali donate soldi all’ospedale Pellegrini’

Vincenzo Russo, il padre di Ugo, il 15enne ucciso da un carabiniere durante una rapina, ha invitato chi volesse partecipare ai funerali del figlio a non inviare fiori ma ad effettuare donazioni all’ospedale dei Pellegrini, che dopo la morte del ragazzo era stato devastato da una folla di pazienti e amici della famiglia.
A cura di Nico Falco
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Il padre di Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni ucciso da un carabiniere che ha reagito a un tentativo di rapina, ha invitato chi volesse partecipare ai funerali del figlio a non inviare fiori ma a effettuare donazioni all'ospedale Pellegrini di Napoli; dopo la morte del giovanissimo, deceduto nel Pronto Soccorso dell'ospedale del centro di Napoli, una folla di amici e parenti aveva devastato i locali rendendo necessaria la chiusura per alcune ore e il trasferimento immediato di alcuni pazienti che erano ricoverati. Sul Rolex e sulla collanina che sono stati trovati nelle tasche del 15enne dai medici durante i soccorsi, Vincenzo Russo ha dichiarato che non si trattava di refurtiva di una precedente rapina, come ritengono gli inquirenti, ma che la collanina era del figlio e che ci sarebbero diverse fotografie che potrebbero dimostrarlo.

L'ipotesi di reato per il carabiniere, indagato, era di eccesso di legittima difesa, successivamente modificata in omicidio volontario, capo di accusa che all'esito delle indagini potrebbe nuovamente variare. "Non è una vittoria per noi – ha detto Vincenzo Russo – non è una vittoria per nessuno. La vittoria per me sarebbe stata riavere mio figlio a casa".

In mattinata si è tenuta l'udienza di convalida per il 17enne che nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo era con Ugo e che ha partecipato alla tentata rapina ai danni del carabiniere. Il gip ha confermato il fermo e ha disposto la misura del collocamento in comunità. Il ragazzo, ha riferito il suo legale, l'avvocato Mario Bruno, ha ribadito di non avere fatto altre rapine in precedenza e che quel colpo era stato deciso per recuperare i soldi per andare in discoteca. Massimo riserbo, invece, sulle altre questioni che riguardano la dinamica, compresa la testimonianza sul numero dei colpi esplosi dal carabiniere.

L'avvocato del giovane carabiniere, Enrico Capone, ha ribadito le dichiarazioni che aveva rilasciato ieri a Fanpage.it: "Il mio assistito è molto dispiaciuto di quello che è successo. La magistratura sta facendo il suo corso. Noi siamo fiduciosi e sereni che venga accertata quella che è la verità: un comportamento professionalmente impeccabile".

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