25 Aprile, a Napoli protesta dei disoccupati a piazza Municipio. Tensioni con Polizia
Sono scesi in piazza, nonostante i divieti, i disoccupati storici e i centri sociali di Napoli. Da stamattina, in occasione della Festa della Liberazione del 25 Aprile, striscioni a firma del gruppo di disoccupati “7 Novembre” che chiedono “tamponi di massa e reddito universale” sono comparsi in diversi quartieri della città: da Montesanto, a Bagnoli e anche in piazza Municipio, nello spiazzo antistante la sede del Comune di Palazzo San Giacomo, al cui interno in mattinata si terrà una cerimonia celebrativa della ricorrenza della Liberazione dal nazi-fascismo, con la deposizione da parte del sindaco Luigi de Magistris di una corona di allora davanti alla targa commemorativa. Momenti di tensione si sono verificati quando è intervenuto il reparto mobile della Polizia che ha fatto allontanare i manifestanti procedendo alla identificazione dei presenti. Due dei presenti sono stati condotti in Questura per accertamenti, mentre gli altri manifestanti intonavano "Bella Ciao".
Disoccupati e centri sociali protestano sotto il Municipio
All'esterno del Municipio i disoccupati del gruppo "7 Novembre" hanno esposto uno striscione che recita: “Salario, reddito e tamponi per tutti. Stop ad affitti e bollette”. Mentre per terra sono state lasciate alcune buste con la spesa in segno di protesta. I manifestanti chiedono “l'erogazione di un reddito universale” per aiutare le famiglie bisognose e anche i nuovi poveri emersi con l'emergenza del Coronavirus. Le proteste erano iniziate già ieri, con l'esposizione di alcuni striscioni al Rione Traiano, con richieste di “test e tamponi di massa e patrimoniale, cose che servono per la nostra salute e per l'emergenza economica”. Molte famiglie versano in gravi difficoltà, che è peggiorata da quando è scoppiata l'emergenza per il Coronavirus. Molte persone che riuscivano ad arrivare a fine mese arrangiandosi con qualche lavoretto, infatti, adesso sono costrette a restare a casa per l'isolamento forzato. Il Comune proprio per venire incontro a questi nuovi poveri ha messo in piedi una rete di solidarietà, con la distribuzione di pacchi-spesa.