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A 11 anni dall’omicidio di Annalisa Durante a Napoli si rischia di morire allo stesso modo

Il 27 marzo 2004 veniva uccisa la 14enne Annalisa Durante, colpita durante una sparatoria tra camorristi. Ieri, al rione Conocal, nel quartiere Ponticelli, un 18enne ha sfiorato la morte nel mezzo di una sparatoria. Undici anni dopo, a Napoli, si rischia morire allo stesso modo.
A cura di Angela Marino
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Sono passati undici anni dalla sera in cui Annalisa Durante, studentessa quattordicenne di Forcella, morì uccisa da un colpo esploso dalla pistola di Salvatore Giuliano, vent'anni, solo sei più di Annalisa, giovanissimo e già scomodo esponente del clan omonimo che da decenni controlla il reticolo di strade e vicoli dietro via Duomo che è il rione Forcella. Era il 2004. Quella sera la quattordicenne Annalisa stava chiacchierando con delle cugine davanti al portone di casa. Spunta uno scooter, qualcuno inizia a sparare, è Salvatore Giuliano che risponde al fuoco del commando che vuole eliminarlo per conto del clan rivale. Annalisa viene colpita in pieno volto. Un proiettile la ferisce ad un occhio e le si conficca nel cervello. Nell'orrore generale la ragazza viene trasportata all'ospedale Ascalesi, ma piomba in coma, per lei non c'è nulla da fare. I genitori autorizzano l'espianto degli organi. Gli occhi azzurri di Annalisa si chiudono. Quattordici anni per sempre.

Undici anni, infinite iniziative e commemorazioni in memoria della giovane vittima innocente di camorra dopo, le strade sono ancora sporche di sangue. A pochi passi dal luogo dove la ragazza è morta, cadendo a terra in una pozza di sangue, un altra giovane vita innocente si è spezzata per un proiettile vagante sparato la sera della vigilia dello scorso Natale, quella di Giorgi Gorgadze, ventiseienne georgiano colpito mentre era seduto sul divano di casa propria al quarto piano in vico delle Zite. Solo una settimana fa, invece, 29 bossoli sono stati trovati nella stessa zona, tra via Pietro Colletta, via Santa Sofia e via Duomo. A sparare i colpi ignoti sicari in sella a uno scooter e all'inseguimento di un auto, sulla quale i proiettili sono stati scaricati.

E non più tardi di due giorni fa, lontano dal maledetto crocevia di agguati e sparatorie che collega il centro storico al Rione Sanità chiamato Forcella, un altra giovane vittima innocente stava per essere falciata dalla furia delle pistole dei clan. Un diciottenne bengalese è stato ferito di striscio mentre si trovava fermo ad aspettare l'autobus in via Mario Palermo, nel rione Conocal di Ponticelli, nella periferia est di Napoli, terra della faida tra le famiglie Cuccaro-Adinolfi, De Micco e D'Amico dove era in corso una sparatoria per il controllo del territorio. Un'altra tragedia sfiorata per un'altra vittima innocente. Come Gelsomina Verde, uccisa dopo ore di sevizie e torture nel quartiere Scampia, solo perché ritenuta dagli assassini in contatto con un giovane affiliato, al quale la ragazza era stata legata affettivamente per un breve periodo.

Venerdì 27 marzo, 11 anni dopo, l'Assessorato ai Giovani del Comune di Napoli, insieme a Libera, al Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della Campania e alla Fondazione Polis, ha organizzato un'iniziativa in ricordo di Annalisa Durante. L'evento, si terrà presso il Teatro "Piazza Forcella", in via Vicaria Vecchia. Presenti le scuole del territorio. L'assassino di Annalisa, Salvatore Giuliano, trent'anni, giudicato colpevole dell'omicidio della ragazza, potrebbe essere presto rilasciato per benefici e buona condotta.  Ad attenderlo, il rione in cui la sua famiglia ha è stata egemone per anni. Praticamente immutato.

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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