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A fine anno scade l’accordo con l’Anm: bus, tram e metro di Napoli verso i privati

A fine anno scadrà l’accordo tra Regione e Comune, con l’affidamento del trasporto pubblico napoletano all’Azienda Napoletana Mobilità. L’ipotesi più accreditata è il banco pubblico a cui potrebbero partecipare anche i colossi del trasporto internazionale, che “taglierebbero” fuori di fatto l’Anm dalla corsa.
A cura di Redazione Napoli
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Scade il 31 dicembre l'accordo che prevede l'assegnazione del trasporto pubblico napoletano all'Azienda Napoletana Mobilità. E potrebbe non essere rinnovato: lo storico accordo trovato tra la Regione Campania ed il Comune di Napoli per la gestione del trasporto pubblico partenopeo scadrà in maniera naturale, e tutto lascia credere, come riportato da "il Mattino", che ci sarà una gara europea alla quale potrebbero partecipare i grandi colossi dei trasporti continentali, la cui presenza "taglierebbe" fuori dai giochi l'Azienda Napoletana Mobilità, che avrebbe scarse possibilità di vincere il bando e che potrebbe anche scegliere di non partecipare affatto. Si andrebbe, dunque, verso una privatizzazione di bus, tram e metropolitane di Napoli.

La gestione pressoché totale del trasporto pubblico napoletano di Anm è iniziata il 1° novembre del 2013, quando fu assorbita anche Metronapoli e Napolipark. Da allora, la metropolitana, le funivie, gli autobus cittadini, tranvie, filovie, ascensori e parcheggi del territorio del Comune di Napoli sono gestite dall'azienda che, tuttavia, negli anni successivi ha avuto sempre più problemi, dovuti a molteplici fattori. Già nel 2013 venne sospesa la circolazione della Linea 6 della metropolitana, attualmente ancora sospesa, sia per interminabili lavori alle nuove fermate sia perché quelle già pronte fecero registrare bassi numeri di passeggeri. Nel 2016 è stata sospesa l'intera rete tranviaria, una degli storici e più caratteristici mezzi di spostamento dei napoletani, a causa dei lavori, anch'essi diventati interminabili, su via Marina. Col tempo anche la crisi economica dell'azienda ha raggiunto vette altissime: nel 2017, si arrivò addirittura a debiti per 160 milioni di euro. Ed intanto, i problemi pressoché quotidiani hanno reso il trasporto pubblico partenopeo una vera e propria giungla. Il che rende sempre più plausibile un passaggio di consegne in mani private, come riportato dal Mattino. Ma per questo, bisognerà attendere ancora qualche settimana e capire se, effettivamente, non ci sarà alcun tentativo di nuovo accorso con Regione Campania e Comune di Napoli.

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