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A Ischia una statua per Nicoletta, il cane che per 10 anni ha vegliato la tomba del padrone

Sull’isola di Ischia hanno deciso di erigere una statua in memoria di Nicoletta, il cane che per 10 anni ha vegliato la tomba del padrone nel cimitero di Panza: l’animale, accudito dagli isolani, è venuto a mancare nel maggio di quest’anno. La statua, che dovrebbe essere pronta entro la fine di agosto, sarà posizionata proprio all’ingresso del cimitero.
A cura di Valerio Papadia
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Nicoletta, che da dieci anni vegliava la tomba del suo padrone ad Ischia.
Nicoletta, che da dieci anni vegliava la tomba del suo padrone ad Ischia

Una storia commovente quella di Nicoletta, il cane che per 10 anni ha vegliato la tomba del padrone nel cimitero di Panza, sull'isola di Ischia e che a molti ha ricordato quella di Hachiko, il cane giapponese di razza akita che, per circa 10 anni, si è recato alla stazione di Shibuya, a Tokyo, ad attendere invano il suo padrone defunto (la storia ha ispirato anche il noto film con Richard Gere). Nel maggio di quest'anno, Nicoletta purtroppo è deceduta, lasciando un grande vuoto nella comunità dell'isola, visto che molti cittadini, soprattutto i lavoratori del cimitero, si occupavano dell'animale, fornendogli sostentamento e cure. E allora ecco che qualcuno, per commemorare il cane, ha deciso di dedicargli una statua: il volontario Enrico Mattera ha deciso così di utilizzare la pietra verde, facendo erigere una statua per Nicoletta che dovrebbe essere pronta entro la fine di agosto e dovrebbe essere posizionata proprio all'esterno del cimitero di Panza.

Della vicenda, come ha già fatto in passato, si è occupato anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: "In tutti questi anni si sono presi cura di lei alcuni volontari della città e la Lega animali, allestendogli un riparo e dandole acqua e cibo ogni giorno. Dopo la sua morte il volontario Enrico Mattera ha deciso di far realizzare una statua (che sarà pronta entro la fine di agosto) con la pietra verde da posizionare fra il cancello nuovo e quello vecchio di Panza. Un modo  per ricordare quel dolce animale che ha trascorso in quel luogo la sua vita, senza mai abbandonare il padrone. Una storia che commuove e che ci dimostra la grande sensibilità e la grande umanità del popolo della Campania".

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