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A Napoli la camorra comincia la Fase 2: tre sparatorie in un giorno

Anche la camorra ha cominciato la sua Fase 2: in poco più di mezza giornata tre sparatorie, tra Napoli e provincia: una stesa ai Quartieri Spagnoli, un ferimento a San Giovanni a Teduccio, l’agguato al genero del boss Gionta a Torre Annunziata. Sono i segnali che anche gli affari illegali stanno ripartendo, non appena si è concluso il lockdown.
A cura di Nico Falco
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È bastato veramente poco. Lunedì mattina è cominciata la Fase 2 per lo Stato, martedì sera si è vista quella dell'Antistato. Le aziende devono ripartire, che siano quelle legali o quelle illegali. Fornitori da pagare, ordinazioni da fare, personale da gestire. Che si tratti di frutta o droga, poco cambia. E così, dopo le avvisaglie dei giorni scorsi, con qualche bomba davanti ai negozi per ricordare che loro, i signori del pizzo, non se ne sono mai andati, martedì sera si è ripreso a sparare. È stato come levare un tappo che fremeva per saltare via: poco più di 12 ore dopo, altre due sparatorie, tutte tra Napoli e provincia.

Il primo raid, intorno alle 22.45 di martedì, è quello nei Quartieri Spagnoli, dove da tempo ci sono gli scontri tra il gruppo Saltalamacchia e quello che resta del clan Mariano. Il ras Eduardo Saltalamacchia era stato scarcerato a fine dicembre, e in zona c'è ancora l'ex boss Ciro Mariano, che si dichiara ormai fuori da certi giri ma che è considerato ancora una figura di rilievo, se non altro per la sua storia, nel panorama camorristico locale. In via Conte di Mola, alle spalle di piazza Duca d'Aosta, la polizia recupera 4 bossoli. Nessun ferito, probabilmente si tratta di una stesa. Di un messaggio per dire che, passata la prima fase del coronavirus, si può riprendere a sparare.

Passa una mezza giornata e a San Giovanni a Teduccio si spara di nuovo. Il fratello di un uomo legato al clan Aprea viene ferito a un gluteo da un colpo di arma da fuoco. Trasportato in ospedale, non sarebbe in pericolo di vita ma è stato sottoposto ad una operazione per l'estrazione del proiettile e per la riduzione di alcune fratture. Le indagini sono affidate alla polizia, la dinamica raccontata è sempre la stessa: colpito da uno sconosciuto in strada, questa volta in via Mastellone, senza un motivo.

Quasi contemporaneamente, un agguato di camorra. Questa volta è successo a Torre Annunziata e l'obiettivo è un pezzo da novanta della camorra, il genero del boss ergastolano Valentino Gionta. Giuseppe Carpentieri, 50 anni di cui 27 in prigione, scarcerato un mese fa, è sul terrazzo di casa sua quando gli sparano. Viene ferito all'inguine e alla gamba. Successivamente i carabinieri troveranno tre bossoli su un terrazzo vicino, il punto dove si erano appostati i killer. L'uomo viene portato dai familiari all'ospedale di Boscotrecase, ma il Pronto Soccorso non è utilizzabile: la struttura è stata interamente convertita a presidio Covid-19. I parenti non ci stanno, aggrediscono infermieri e vigilanti, sfondano la porta del Pronto Soccorso, ma alla fine devono arrendersi davanti all'evidenza e così trasportano il 50enne al Maresca di Torre del Greco, dove l'uomo viene ricoverato per una operazione chirurgica.

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