"Il mio regno per una pizza". È questa la frase, parafrasandola per gioco, che il Riccardo III di William Shakespeare pronuncerebbe se vivesse a Napoli ai tempi dell'emergenza Coronavirus. Da quando l'epidemia è cominciata e il governo ha dichiarato il lockdown nel nostro Paese, a Napoli e in tutto il resto del territorio regionale non soltanto i ristoranti sono chiusi, ma non è possibile nemmeno ordinare cibo a domicilio, come disposto da un'apposita ordinanza del governatore campano Vincenzo De Luca: tra i cibi che non è possibile gustare al ristorante oppure mangiare comodamente a casa c'è, naturalmente, anche la pizza. Nonostante la corsa al lievito che ha contraddistinto i giorni scorsi, con i supermercati defraudati di uno degli ingredienti fondamentali per preparare la pizza a casa, e i tentativi di replicare il famoso piatto partenopeo tra le mura domestiche, siamo onesti: il risultato non è quello che otterrebbe un maestro pizzaiolo – sì, quello patrimonio dell'umanità Unesco – preparando professionalmente una pizza e cuocendola in un forno a legna. Proprio da Napoli, però, sembra essere arrivata una parziale soluzione al problema: Talia di Napoli, infatti, spedisce in tutto il mondo pizze surgelate preparate artigianalmente da mastri pizzaioli partenopei.
Da Napoli a New York, la pizza surgelata arriva a casa
A parlare del progetto di Talia di Napoli è Maria Yagoda, in un articolo apparso su Foodandwine.com, dal titolo (tradotto dall'inglese) "Ho ordinato pizze surgelate da Napoli, e dovreste farlo anche voi". La giornalista racconta quanto sia difficile, in questi giorni di isolamento, trovare sempre la motivazione giusta per prepararsi pasti elaborati in casa e che la sua routine è cambiata quando ha scoperto Talia di Napoli, che come detto offre pizze preparate da artigiani napoletani – chiamate "sleeping pizzas" – e che, dal capoluogo campano, arrivano "worlwide", in tutto il mondo, anche nella sua casa di Brooklyn, New York. Maria Yagoda, che come racconta nel suo articolo ha vissuto in un appartamento ai Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, e che quindi dovrebbe sapere cosa significhi mangiare una pizza a Napoli, assicura che addentare una pizza surgelata di Talia di Napoli non si discosta poi molto dall'esperienza di gustarne una seduti in un locale del centro storico della città. Con qualche differenza, certo, come ad esempio il cornicione, non proprio quello alto e soffice di una pizza napoletana appena sfornata.
Quanto costa una pizza surgelata direttamente da Napoli
Oltre che dal gusto – non si tratterebbe della solita pizza surgelata che si trova in commercio – nel suo articolo Maria Yagoda dichiara di essere rimasta piacevolmente impressionata anche dal prezzo. Cinque pizze (dai gusti assortiti), comprese di spedizione da Napoli a New York, sono costate alla giornalista 67 dollari, ovvero una media di poco più di 13 euro a pizza. Un prezzo che pare essere onesto, visto e considerato che, mediamente, nella Grande Mela una pizza costa 20-25 dollari (a volte di meno, a volte anche di più) e che il risultato finale, ovvero il gusto, non sempre dev'essere soddisfacente. Considerata anche la crisi economica che l'emergenza Coronavirus ha comportato in Italia, tra i Paesi più colpiti dal virus, comprare le pizze di Talia di Napoli è un "modo meraviglioso di mandare un po' di soldi attraverso l'Oceano Atlantico, se potete", suggerisce Maria Yagoda alla fine del suo articolo.