A Pozzuoli ritorna l’antica tradizione dello “scomodo”: ecco cos’è
Grazie ad un concorso indetto ad hoc a Pozzuoli, città nel pieno dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, in occasione di due serate – il 20 e il 27 febbraio – rivivrà l'antica tradizione dello "scomodo". L'iniziativa è promossa da Ciro Coccia, patron della pizzeria La Dea Bendata – dopo che per anni ha gestito la pizzeria di famiglia alla Maddalena, quartiere a ridosso della Stazione Centrale di Napoli – con la collaborazione di Laura Gambacorta: per chiunque voglia partecipare al concorso è obbligatorio versare una quota di 10 euro, mentre chi vorrà partecipare come ospite dovrà pagare 15 euro. I partecipanti porteranno da casa gli ingredienti che più gli piacciono e creeranno insieme a Coccia la loro personalissima pizza. In ognuna delle due serate, una giuria composta da giornalisti, foodblogger e dagli avventori del locale giudicherà la pizza vincitrice.
L'antica arte dello "scomodo"
Per comprendere a pieno il senso dell'iniziativa, però, bisogna tornare indietro nel tempo: anticamente, le famiglie meno abbienti, che non volevano rinunciare al piacere di gustare una pizza pur non potendosela, di fatto, permettere, si recavano nei locali portandosi dietro gli ingredienti che avevano in casa e chiedevano al pizzaiolo, con quelli, di cucinargli una pizza, ammortizzando così i costi. "Il cliente arrivava in pizzeria con un avanzo di fiordilatte e un culetto di salame (qualcuno si portava da casa pure la passata di pomodoro) e ci chiedeva: ‘Uagliò, mi fai una pizza?'" racconta Ciro Coccia, attingendo ai suoi ricordi d'infanzia.
