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Molestie all'Accademia di Belle Arti

Accademia Belle Arti Napoli, attività paralizzate, lettera degli studenti: “Intervenga il ministro”

Accademia di Belle Arti Napoli, nuova bufera: gli studenti infuriati contro la direzione. “Dopo la Fase 2 impossibile studiare, fare tesi e sostenere normale attività, intervenga subito il ministro Manfredi”
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Alcuni studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Napoli hanno scritto a Fanpage.it manifestando il loro malcontento per quella che definiscono "paralisi" dell'Abana. In pratica dopo il lockdown causa Covid-19 le attività sono ferme in molti ambiti e i ragazzi chiedono l'intervento del ministro Gaetano Manfredi e del Miur per smuovere la situazione. Qualche mese fa l'Accademia era stata travolta da una durissima vicenda a sfondo sessuale che ha portato alle dimissioni di un importante docente della struttura.

Oggi il problema è sopratutto di tipo organizzativo: "I laboratori – spiega uno degli studenti a Fanpage.it – dovrebbero essere aperti e non lo sono. Tutti i tesisti non possono sostenere la la tesi in tempo. I nostri lavori sono materici e abbiamo bisogno dei laboratori, non riusciamo a parlare col direttore ci ha bloccato ed è uscito dal gruppo che abbiamo su fb, lui dice che non è un canale ufficiale ma sul canale ufficiale non c'è modo di avere nessuna notizia, siamo allo sbaraglio, tasse pagate per nulla pure chi ha finito gli esami e deve solo la tesi".

Dunque pubblichiamo la lettera dei giovani :

Nell’Accademia delle Belle Arti di Napoli siamo di fronte ad una evidente negazione del diritto allo studio. La situazione di emergenza sanitaria del Covid-19 ha di fatto snaturato l’essenza materica di un’istituzione come quella A.F.A.M. (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Di fronte a tale situazione eccezionale gli organi dirigenziali ABANA si sono rivelati totalmente incapaci di organizzare una risposta efficace e che tuteli il diritto allo studio di studenti e studentesse in primo luogo, e non la sopravvivenza economica della stessa. Essendo i laboratori l’anima portante di questo genere di istituzioni, anche da parte di numerosi docenti sono partite petizioni per ristabilire una qualche forma di “normalità” didattica.
Eppure, allo stato attuale, oltre ai Decreti di carattere nazionale (26 aprile 2020), sono stati pubblicati una Nota Ministeriale datata 04 maggio 2020 valida per le Istituzioni Universitarie e un Decreto Ministeriale datato 26 maggio 2020 specifico per l’A.F.A.M., che sanciscono la riapertura e lo svolgimento di regolari recuperi, esercitazioni e incontri laboratoriali per gli studenti e per i tesisti delle sessioni estive e autunnali, di cui non si ha tuttora notizia da parte degli organi competenti.
Gli studenti non riescono a comunicare con il Direttore, con la segreteria e nemmeno con la Consulta Studentesca. I decreti e le note ministeriali parlano chiaro: «nelle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica […] possono essere svolti esami, tirocini, attività di ricerca e di laboratorio sperimentale e/o didattico ed esercitazioni, ed è altresì consentito l’utilizzo di biblioteche, a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi».
L’incapacità organizzativa dell’ABANA non può tradursi in una negazione dei diritti più elementari di cui devono godere studenti e studentesse, tesisti e tesiste in procinto di diplomarsi, portando così gli uni a iscriversi ad un anno accademico in cui di fatto non si è potuta espletare la pienezza della didattica in viso al regolare e pieno versamento delle tasse; agli altri, ad uscire fuori corso e a doversi iscrivere anche in questo caso, con pieno e regolare pagamento contributivo, pur avendo finito tutti gli esami e non poter usufruire di spazi e materiali, tantomeno della didattica online.
Il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi ha più volte firmato note o decreti, in cui sancisce l’avvio dal 04 maggio 2020 della didattica e ripresa in aula, e tuttavia l’Accademia di Belle Arti di Napoli non sembra averli presi in considerazione, visto che agli studenti è stato già comunicato da diversi docenti che le attività laboratoriali avranno forse luogo nel secondo semestre del 2021, portando così tutti ad iscriversi ad un altro anno accademico perché impossibilitati nell’usufruire dei laboratori per la propria ricerca di tesi e/o svolgere il fulcro dell’istituzione, ovvero le materie pratiche e le esercitazioni a loro annessi.
Questi sono solo alcuni dei punti che hanno lasciato con le spalle al muro gli studenti e le studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e sui quali si pretende una risposta tempestiva.
Non staremo a guardare, difenderemo i nostri diritti con ogni mezzo necessario.

Chiediamo il ripristino immediato di tutti i canali di informazione ufficiali e istituzionali che non possono essere in nessun caso sostituiti da una piattaforma social come Facebook che non ha alcuna validità legale e che troppo a lungo ha di fatto sostituito quelli formali. Dalla Direzione, alla Segreteria, ai vari Uffici, come quello Erasmus e Orientamento, passando per la Consulta degli Studenti, che ha di fatto fallito il proprio mandato di rappresentanza dei diritti e dei bisogni studenteschi, non viene data alcuna risposta alle domande, alle perplessità e alle richieste degli studenti. Alle numerose E-mail di cui abbiamo testimonianza non è mai pervenuta alcuna risposta. Il sito dell’Accademia presenta disposizioni di sospensione della didattica in presenza e delle attività a esse equiparabili fino allo scorso 15 giugno 2020, ma ad oggi niente è stato comunicato sulla loro effettiva ripresa.
Chiediamo il diritto di usufruire dei laboratori, come già l’Accademia doveva garantire dall’inizio della fase 2 come alcune Istituzioni A.F.A.M in Italia hanno già espletato dal 04 maggio 2020, attuando i decreti del 26 Aprile, 26 maggio e come prescritto dalla nota del Ministro dell’Università e della Ricerca del 4 maggio tutti 2020.
Chiediamo il diritto di recuperare le lezioni pratiche come già si doveva dall’inizio della fase 2, come scritto nei decreti del 26 aprile, 26 maggio e come scritto sulla nota del Ministro dell’Università e della Ricerca del 4 maggio tutti 2020.
• Chiediamo il diritto di diplomarsi entro la data prestabilita, quindi poter lavorare nei laboratori e non compromettere i lavori di tesi, ormai già pregiudicati. In virtù di cause di forza maggiore, i diplomandi della sessione di luglio 2020 che hanno concluso esami e workshop entro febbraio hanno il diritto di non pagare i previsti contributi accademici e di poter accedere a una contribuzione forfettaria in addizione alla tassa di diploma accademico, così come succede in altri istituti di formazione superiore sul territorio campano e nazionale.
• Chiediamo che venga inserito in modo trasparente e chiaro all’interno della Guida per l’iscrizione e il pagamento delle tasse, il diritto di ogni studente e diplomando ad accedere all’istituto dell’iscrizione in via cautelativa, che tutela la posizione economica e contributiva nei confronti dell’istituzione accademica, così da evitare ambiguità e vizi di procedura nella presentazione della documentazione necessaria, come l’Isee per il diritto allo studio universitario.
• Chiediamo il diritto di un calendario di esami e sessioni di diploma chiaro e sistematico, che sia pubblicato in tempi utili e non di volta in volta.
Chiediamo il diritto di iniziare i progetti laboratoriali almeno a partire da settembre 2020 per poter sostenere le sessioni di diploma di ottobre 2020 e febbraio 2021: se i laboratori venissero aperti (forse) dal secondo semestre in poi, ossia marzo 2021, si comprometterebbero tre sessioni di tesi, se non di fatto si precluderebbe la possibilità di accedervi, in particolare per gli elaborati finali materici.

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