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Acerra, droga e violenza sessuale su minorenne, blitz contro il clan dei Marcianisielli

I carabinieri hanno arrestato sei persone ad Acerra (Napoli), collegate al clan dei Marcianisielli: sono accusate di aver gestito piazze di spaccio nel centro storico della cittadina, spostando e vendendo grossi quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Il capo, figlio del boss, è accusato anche di violenza sessuale nei confronti di una ragazza che all’epoca aveva 15 anni.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Il più grande ha 37 anni, il più piccolo 20. Un gruppo legato al clan dei Marcianisielli, guidato proprio dal figlio del boss Vincenzo, che gestiva diverse piazze di spaccio nel centro storico di Acerra, spostando, distribuendo e vendendo grossi quantitativi di droga. E per il capo c'è anche l'accusa di violenza sessuale: avrebbe abusato di una ragazza del posto che all'epoca dei fatti aveva 15 anni. In manette sono finite sei persone, arrestate oggi, 13 maggio, in un blitz dei carabinieri della stazione locale e di quelli della sezione operativa del Nor della Compagnia di Castello di Cisterna, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli.

I militari hanno documentato il sistema spaccio tra il febbraio e il maggio 2018, ricostruendo anche i ruoli dell'organizzazione. A capo del sodalizio c'era Pasquale Di Buono, 30 anni, figlio di Vincenzo, arrestato nel 2016 ad Acerra dopo una decina di giorni di latitanza; Pasquale Cozzolino, 37 anni, aveva il compito di vendere la droga al dettaglio; Laurenc Lica, 22 anni, faceva il pusher, unico a non risultare affiliato tra gli arrestati; Gennaro Montano, 20 anni, stretto collaboratore di Di Buono, gestiva il traffico delle droghe pesanti; Giovanni Parità, 27 anni, cercava i clienti; Rosario Soriano Esposito, 25 anni, gestiva lo stoccaggio della droga, cercava i clienti e si occupava anche della vendita. Gli indagati sono stati rinchiusi nel carcere di Secondigliano, ad eccezione di Soriano Esposito che invece è destinatario del divieto di dimora ad Acerra.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo e in concorso tra loro, di associazione a delinquere riconducibile al clan dei Marcianisielli, operante tra Acerra, Caivano e Casalnuovo, in provincia di Napoli, finalizzata all'acquisto e alla vendita di grossi quantitativi di droga, tra hashish, cocaina e marijuana. Le indagini erano partite la notte di Capodanno 2018, quando furono arrestati tre giovani che stavano trasportando un fucile con colpo in canna su uno scooter tra le strade di Acerra.

Il figlio del boss accusato di violenza sessuale su una 15enne

Oltre alle accuse per la droga. Pasquale Di Buono è accusato anche di violenza sessuale. Secondo le risultanze investigative avrebbe abusato di una ragazza di Acerra, che all'epoca aveva 15 anni, obbligandola a rapporti sessuali; per gli inquirenti le costrizioni avvenivano "anche grazie all'indubbia influenza criminale esercitata".

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