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Raimondo, operaio di 48 anni, morto sul lavoro ad Acerra. È il terzo in 3 giorni

Un operaio di 48 anni di Ponticelli, Raimondo Martinelli, è morto nella mattina del 3 giugno nella zona industriale di Acerra mentre era al lavoro in un impianto per il trattamento delle acque reflue: è stato colpito da una condotta di ferro. La tragedia ha scosso il rione dove abitava il 48enne, molto conosciuto anche per la devozione alla Madonna.
A cura di Nico Falco
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Un operaio di 48 anni di Ponticelli, periferia est di Napoli, è morto dopo essere stato colpito da una condotta di ferro. L'uomo, Raimondo Martinelli, molto conosciuto nel tra i colleghi del settore e fervente credente, era sposato e aveva un figlio. L'incidente è avvenuto nella mattinata di ieri, 3 giugno, intorno alle 10, nell'impianto per il trattamento delle acque reflue nella zona industriale di Acerra, a nord di Napoli.  Inutili i tentativi di soccorso, prima da parte dei colleghi e poco dopo dai sanitari de 118: la condotta che lo ha colpito lo ha ucciso sul colpo. La salma è stata sequestrata in vista degli esami autoptici, che si svolgeranno nei prossimi giorni. La morte, l'ennesima sul lavoro, ha profondamente scosso il rione dove abitava Raimondo e dove era anche molto conosciuto per la sua devozione alla Madonna e per le processioni che organizzava insieme al parroco della chiesa di Maria Regina. Tra i molti che hanno voluto ricordarlo su Facebook, c'è proprio la comunità parrocchiale Maria Regina di Ponticelli: "Un altro amico devoto alla nostra mamma è volato in cielo, Raimondo Martinelli. Uno di noi uno, come noi, che amava la vita la nostra tradizione e amava stare in compagnia. Riposa in pace, fratello, che la Vergine ti accolga sotto il suo manto".

È il terzo decesso di un operaio in tre giorni: due giorni prima, il 1 giugno, due muratori erano rimasti seppelliti mentre stavano lavorando in un cantiere abusivo a Pianura, nella zona occidentale di Napoli; stavano costruendo un muro di contenimento quando il costone è franato e sono stati travolti da una montagna di terreno; i corpi erano stati recuperati diverse ore dopo. Una delle vittime era Ciro Perrucci, 61 anni, di Pianura, l'altra era un 41enne della Liberia, Thomas Daniel, identificato soltanto il giorno successivo.

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