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Acerra, uccisi col veleno i cani dei pastori che si battono contro la Terra dei fuochi

Due cani dei fratelli Cannavacciuolo, noti ambientalisti di Acerra che si battono da tempo contro i veleni della Terra dei fuochi, sono stati avvelenati da ignoti. È solo l’ultimo di una serie di atti intimidatori contro i pastori-ecologisti, che hanno denunciato l’episodio alla polizia e su Facebook, dove è partita una campagna di solidarietà a loro sostegno.
A cura di Francesco Loiacono
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I due cani avvelenati, Sargente e Belle (Facebook)
I due cani avvelenati, Sargente e Belle (Facebook)

Una ritorsione o un tremendo avvertimento. In ogni caso, un atto ignobile e vile: così si può riassumere quanto avvenuto mercoledì ad Acerra, in provincia di Napoli, dove due cani di proprietà di una famiglia di pastori da sempre impegnati in prima linea nella denuncia dei veleni della "Terra dei fuochi", i Cannavacciuolo, sono stati avvelenati da ignoti. A denunciare l'episodio sono stati gli stessi fratelli, che su Facebook hanno pubblicato le crude immagini dei due cani, due splendidi esemplari di pastore maremmano. Il più giovane della famiglia, Alessandro, noto ecologista e attivista dei Cinquestelle della zona, ha anche sporto querela contro ignoti alla locale stazione della polizia. Dai primi rilievi degli agenti nelle campagne in contrada Pagliarone, dove i due cani sono stati trovati privi di vita, non sono state trovate tracce di veleno sul terreno: probabile dunque che qualcuno abbia offerto il veleno agli animali nascondendolo all'interno di qualche alimento.

Alessandro Cannavacciuolo è minacciato già da tempo

I cani avvelenati si chiamavano Sargente e Belle e avevano 7 anni e un anno e mezzo. Su Facebook è partita una campagna di solidarietà nei confronti dei fratelli Cannavacciuolo. Alcuni di loro e altri amici si sono fatti fotografare con un cartello che recita: "Io ci metto la faccia, avvelenate anche me", campagna che è stata condivisa anche da Valeria Ciarambino, consigliera regionale campana del Movimento 5 stelle. L'avvelenamento dei cani dei Cannavacciuolo (confermato da un veterinario) potrebbe essere solo l'ultimo di una serie di atti intimidatori e minacce rivolti alla famiglia, e in particolare al giovane Alessandro. Per quest'ultimo tempo fa alcuni attivisti avevano lanciato una petizione online (che ha raggiunto ad oggi 32mila firme), per chiedere al ministro dell'Interno Angelino Alfano una scorta che lo proteggesse da eventuali agguati.

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