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Addio a Lino, poliziotto morto a Napoli: sui cellulari dei colleghi i suoi video con la figlia

Da stamattina poliziotti e carabinieri si stanno passando uno degli ultimi video di Pasquale Apicella, il collega morto mentre tentava di fermare una banda di ladri che aveva appena tentato un furto in una banca. Il 37enne non è in divisa, ma è a casa: è di spalle, mentre gioca con la figlia di tre mesi. Un modo per ricordare, oltre all’agente scelto Apicella, anche l’amico Lino.
A cura di Nico Falco
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C'è un video di pochi secondi che da stamattina sta girando sui telefonini di poliziotti e carabinieri. È stato girato tre, forse quattro giorni fa. Ed è l'ultimo ricordo di Pasquale Apicella, il poliziotto di 37 anni morto nello scontro con un'automobile guidata da un gruppo di criminali che avevano appena tentato un furto in banca. Gli sono piombati addosso come una palla di cannone, con una Audi A4 lanciata a fari spenti e contromano a più di cento all'ora e che ha centrato il lato conducente della volante della Polizia che stava arrivando per aiutare i colleghi nell'inseguimento.

Nel video che i "fratelli di giubba" si stanno passando, Pasquale non si vede nemmeno in faccia. Compare solo di spalle. Anzi, si vede solo la testa, con la calvizie già avanzata nonostante i 37 anni. Sta giocando con la figlia piccola, che è nata a gennaio. Una bimba di tre mesi col pigiamino rosa e bianco, che ride quando il papà si tuffa sul pancino e le fa il solletico con la faccia. Quello nel video non è solo l'agente scelto Pasquale Apicella, è anche Lino il papà di due bambini, Lino l'appassionato di tatuaggi ed esperto tatuatore, Lino e le sue risate che regalava ai colleghi quando era in servizio e alla famiglia e agli amici quando si toglieva la divisa per tornare a casa.

Aveva compiuto 37 anni lo scorso 13 aprile. Originario di Marano, aveva lavorato a Milano, nel 2016 era stato trasferito a Roma e nel 2019 era tornato a Napoli, prima al commissariato di Scampia e poi, dal dicembre 2019, a quello di Secondigliano. Sul suo profilo Facebook, prima che venisse chiuso e cancellato, erano arrivati i commenti dei colleghi e degli altri appassionati di tatuaggi, gli stessi che stanno continuando a tributargli un saluto sulle proprie bacheche ora che quella sua virtuale non c'è più. Tra chi si lascia andare alla rabbia, maledicendo un destino infame che ha distrutto la vita di un ragazzo di 37 anni, e chi preferisce rivolgere una parola di conforto alla famiglia e un ricordo. "Ma che t'hanno fatto? – scrive un collega – tanti anni, tanti sacrifici per tornare a casa dai tuoi figli e poi… sei stato uno dei più simpatici colleghi e amici di corso e il tuo carisma e il tuo umorismo non li dimenticherò mai. Veglia sui tuoi figli e che Dio ti abbia in gloria. Riposa in pace, testa pelata".

I due ladri che erano nell'automobile sono stati bloccati nell'immediatezza, anche loro rimasti feriti nell'incidente anche se in modo non grave. In serata è stato formalizzato l'arresto: sono accusati di omicidio volontario, lesioni dolose, tentato furto aggravato, tentata rapina aggravata e ricettazione; emesso anche il fermo per le altre due persone identificate e la cui posizione era fino alla sera al vaglio degli inquirenti.

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