Afragola piange Fatty, il migrante morto nel panificio. Il Comune: “Aiuteremo i familiari”
Massima solidarietà alla famiglia di Fatty, il giovane morto carbonizzato nell'incendio di un panificio ad Afragola lo scorso 27 settembre. Il cordoglio è stato espresso anche dal Comune stesso, dove del resto il ragazzo era conosciutissimo, anche per la sua storia personale. Arrivato infatti in Italia con un barcone dall'Africa, lavorava nel panificio dove ha trovato la morte cercando di ottenere un permesso di soggiorno, inviando anche soldi alla propria famiglia rimasta nel continente africana. Ma la sua giovane vita si è spezzata nella notte del 27 settembre, nell'incendio che è divampato nel panificio dove lavorava. Il comune di Afragola ha fatto anche sapere che farà il possibile per fare chiarezza su questa assurda morte, dicendosi pronto ad essere vicino ai familiari "per ogni loro esigenza".
La notizia della sua morte era stata diffusa da Cristina Acri, consigliera comune di Afragola che aveva conosciuto Fatty personalmente. Il giovane però era conosciuto in tutta la cittadina afragolese, dove si era integrato benissimo e, nonostante un passato difficile alle spalle, cercava di crearsi un futuro migliore per lui e la sua famiglia. Intanto, proseguono le indagini per cercare di capire le cause dell'incendio: al momento l'ipotesi principale è che questo sia avvenuto per un corto circuito, ma le indagini, affidate alla polizia, vanno avanti. Dai rilievi, pare che il giovane Fatty abbia provato a scappare una volta scoppiato l'incendio, ma i fumi gli hanno fatto perdere i sensi, ed è stato così avvolto dalle fiamme, che lo hanno arso vivo. Altri due lavoratori presenti nel panificio sono invece riusciti a mettersi in salvo e dare l'allarme.