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Aggredì un infermiere all’ospedale Santobono: chiesta l’archiviazione

La Procura di Napoli ha richiesto l’archiviazione, per la “tenuità del fatto” per il responsabile dell’aggressione ai danni di un infermiere avvenuta lo scorso settembre all’ospedale Santobono di Napoli. “Questa notizia è un pugno allo stomaco” ha dichiarato Silverio Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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La VII Sezione della Procura di Napoli ha richiesto al gip del Tribunale partenopeo l'archiviazione del procedimento nei confronti del responsabile dell'aggressione ai danni di un infermiere avvenuta lo scorso settembre all'ospedale Santobono, nosocomio pediatrico della città: l'infermiere riportò la frattura di una mano. Da quanto si legge nella richiesta della Procura, la "tenuità del fatto", oltre alla "esiguità del danno e del pericolo" e il fatto che il comportamento dell'uomo non possa ritenersi abituale, ma circoscritto all'aggressione dello scorso settembre, richiedono che gli atti vengano archiviati.

Sulla questione, con durezza, è intervenuto il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Silverio Scotti: "Una notizia che è arrivata come un pugno allo stomaco. È l’ennesima dimostrazione, qualora ne servisse una, di quanto sia urgente l’approvazione della legge che irrigidisce le pene per chi aggredisce un medico e conferisce ai sanitari lo status di pubblico ufficiale".

Scotti prosegue: "Parliamo di un infermiere al quale è stata fratturata una mano, un uomo che è stato picchiato con una stampella mentre cercava di prestare assistenza ad un piccolo paziente. Approvare la nuova legge sulle aggressioni al personale sanitario ormai è una priorità assoluta. Non possiamo più aspettare, dobbiamo fornire alla magistratura gli strumenti per punire severamente chi si rende colpevole dell’aggressione di un medico. Del resto, se la legge fosse già stata approvata, non ci sarebbero state attenuanti e le stesse fratture non sarebbero state considerate poi tanto lievi".

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