Agguati al Rione Sanità, cosa sta succedendo nella camorra del centro storico
Appena hanno potuto sono subito andati via dall'ospedale i tre feriti dell'agguato di venerdì 23 aprile al Rione Sanità, in via Fontanelle. Si tratta di Dario Vastarella, Antonio Vastarella, rispettivamente di 33 e 24 anni, e Alfredo Ciotola, di 22, non colpiti in maniera grave, cui è stata data dai medici prognosi di 20 giorni. Tutti sono stati ascoltati dagli inquirenti e hanno detto sostanzialmente che al momento della sparatoria hanno pensato soprattutto a mettersi al riparo per evitare conseguenze peggiori. Dunque, manco a dirlo, nessuna testimonianza utile alle indagini.
Faida di camorra al Rione Sanità, la dinamica dell'agguato
Le indagini vanno avanti: l'omicidio di Giuseppe Vastarella, di 42 anni, principale obiettivo del killer, esponente di spicco dell'omonimo clan camorristico, fratello dei boss Raffaele (Lello l'immortale, scampato a ben 3 agguati) e Patrizio, attuale reggente del clan e del cognato Salvatore Vigna, di 41 segna il ritorno della faida di camorra al rione Sanitàcon un gesto inequivocabile di attacco al clan Vastarella. Una azione meditata, eseguita con spietata precisione, nessun ferito accidentale nel circolo ricreativo dove si è sparato che pure ospitava numerose altre persone rimaste illese. Un sicario è andato diretto sull'obiettivo ma a quanto si apprende il gruppo di fuoco era composto da 4 persone, su due scooter di grossa cilindrata. Non persone conosciute, ma che venivano da ‘fuori'. Nel raid sono stati esplosi almeno venti colpi e usate diverse armi, una delle quali non ha lasciato a terra bossoli. È tutto avvenuto in un momento della serata particolarmente trafficato ma nessuno, manco a dirlo, ha visto niente.
Assalto al clan Vastarella: gli scenari della camorra
Il duplice omicidio è un raid che arriva dagli avversari dei Vastarella, gruppi giovani determinati a farsi largo con spargimento di sangue. Giuseppe Vastarella secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli gestiva le ‘piazze' dello spaccio di droga e si era reso protagonista, due anni fa, dell'assalto del quartiere a scapito della famiglia Sequino legata ai Buonerna-Mazzarella di Forcella, agli Spina-Esposito, legati ai Lo Russo, e ai Savarese, ex Misso e del tutto autonomi. I Vastarella (esiliati durante la malaparata nella vicina Melito e poi ritornati in massa nella loro ‘terra d'origine', il rione Sanità) in quella fase hanno prevalso. Tuttavia le giovani paranze emergenti a Miano, periferia nord di Napoli, già protagoniste di diversi agguati negli ultimi mesi al rione Don Guanella, probabilmente con l'appoggio di un gruppo della Sanità, hanno ribaltato gli equilibri, decimando la cosca storica che vanta collegamenti forti anche coi Licciardi di Secondigliano.
Nei giorni scorsi la polizia aveva assestato un duro colpo a un altro clan di ‘spicco', arrestando Carlo Lo Russo: la cosca dei ‘Capitoni' aveva dimostrato negli ultimi tempi di essere molto forte nel centro storico di Napoli. Di sicuro chi ha deciso di armare il killer rappresenta una fazione molto determinata e pronta al controllo della zona con ogni mezzo.