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Agguato a Forcella, De Luca: “Più sorveglianza”. Il cardinale Sepe: “Vergogna e dolore”

Il governatore della Regione Campania è tornato a parlare sul raid camorristico di due giorni fa a Forcella, chiedendo più telecamere. Anche l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha espresso la sua indignazione per l’accaduto, mentre il sindaco de Magistris ha incontrato i tre ragazzi senegalesi feriti nell’agguato e ha poi fatto visita alla bambina di 10 anni ricoverata al Santobono.
A cura di Valerio Papadia
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Il raid camorristico avvenuto lo scorso 4 gennaio a Forcella, nel quale sono rimasti feriti tre immigrati senegalesi che si erano rifiutati di pagare il pizzo e una bambina di 10 anni, continua a far parlare. Sull'agguato è tornato a parlare il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha manifestato la sua indignazione, chiedendo più sorveglianza e più sicurezza. "Dobbiamo insistere con la videosorveglianza. La estenderemo ancora di più. Vedremo, se possibile, di ampliare le presenze di forze dell'ordine e di polizia municipale nei diversi quartieri, almeno in termini di dissuasione. Sono problemi complicati, non c'è una soluzione domani mattina, ma serve un lavoro lungo da fare con i giovani, accompagnato alla repressione" ha dichiarato De Luca.

Il governatore ha poi concluso il suo intervento rivolgendo un pensiero alla bambina di 10 anni, colpita ad un piede da un proiettile vagante. "Auguri di pronto ristabilimento alla bimba colpita a un piede. Il mio appello è che a Napoli, anche di giorno, ci sia una presenza diffusa delle forze dell'ordine. Serve un maggior presidio dei territori".

Il cardinale Sepe: "Provo vergogna e dolore per quanto accaduto"

Anche l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha espresso la sua indignazione per il fatto di sangue. "Provo tanta vergogna e tanto dolore perché ancora c'è chi fa della violenza una scelta di vita, infangando la propria famiglia e questa bellissima città. Provo vergogna e dolore perché c'è chi spara all'impazzata tra la gente e colpisce, in maniera bestiale, persone innocenti e piccoli, senza avere colpa alcuna se non quella di trovarsi al cospetto di persone sbandate" ha dichiarato il cardinale al margine della celebrazione dell'Epifania, concludendo il suo intervento, però, con un messaggio di speranza. "Provo nel contempo tanta speranza che il cambiamento continuerà e Napoli prevarrà con la forza della sua cultura e la cordialità della sua gente su una insignificante pattuglia di delinquenti che vogliono arricchirsi seminando morte".

De Magistris incontra i tre senegalesi feriti, poi fa visita alla bambina in ospedale

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Intanto, questa mattina, a Palazzo San Giacomo, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, insieme all'assessore al Welfare Roberta Gaeta, ha incontrato i tre ambulanti senegalesi rimasti feriti nell'agguato. "Ho incontrato a Palazzo San Giacomo i tre ragazzi senegalesi vittime dell'inaccettabile sparatoria camorrista avvenuta in via Annunziata. A loro e ai rappresentanti della comunità senegalese di Napoli ho espresso tutta la mia vicinanza e il supporto dell'Amministrazione affinché siano accertati i responsabili dell'aggressione e affinché si lavori insieme per debellare i nostri mercati dal racket. La comunità migrante in  generale e quella senegalese in particolare è parte integrante e attiva della comunità cittadina napoletana. Insieme ad altri rappresentano l'avamposto contro soprusi e angherie di una camorra destinata a perdere sempre più egemonia" ha dichiarato il primo cittadino, che nel pomeriggio si è recato all'ospedale Santobono a far visita alla bambina di 10 anni, vittima innocente del raid che aveva come destinatari i tre giovani immigrati.

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