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Agguato a Torre Annunziata, sicari appostati sul terrazzo sparano al genero del boss Gionta

Un uomo di 50 anni è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco a Torre Annunziata, in provincia di Napoli; è stato lasciato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Boscotrecase. Scarcerato da poco più di un mese dopo quasi 30 anni di detenzione, l’uomo è il genero del boss di camorra Valentino Gionta. Ignota la dinamica della sparatoria.
A cura di Nico Falco
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Agguato di camorra nel primo pomeriggio di oggi, 6 maggio, a Torre Annunziata, in provincia di Napoli: il 50enne Giuseppe Carpentieri, pregiudicato e ritenuto affiliato al clan Gionta, è stato ferito da un colpo d'arma da fuoco che lo ha raggiunto all'inguine. L'uomo è stato accompagnato intorno alle 15 al Pronto Soccorso dell'ospedale di Boscotrecase dai familiari. La vittima è stata colpita mentre era sul terrazzo di casa sua, durante i sopralluoghi i carabinieri hanno rinvenuto tre bossoli su un terrazzo vicino.

All'arrivo nell'ospedale di Boscotrecase, convertito a Covid e quindi non in grado di accogliere utenza diversa, i familiari hanno aggredito i sanitari e hanno danneggiato i locali. L'uomo è stato portato al Maresca di Torre del Greco per un intervento chirurgico urgente per la rimozione delle pallottole. Le indagini sono affidate ai carabinieri. Gli investigatori hanno avviato i sopralluoghi per stabilire dove sia avvenuto il ferimento e trovare riscontro alle prime ricostruzioni. Il cinquantenne, che secondo le forze dell'ordine è vicino al clan, è anche legato da vincoli di parentela al boss ergastolano Valentino Gionta: è il marito della figlia. Era stato scarcerato circa un mese fa, tornato in libertà dopo 27 anni di prigione.

Tra le ipotesi al vaglio, quella di una ritorsione o un avvertimento maturati negli ambiti della camorra locale. L'uomo potrebbe essere stato punito per un tentativo di "rientrare in gioco", dopo il lungo periodo di detenzione, che avrebbe causato contrasti con gli altri gruppi malavitosi. Ma il ferimento potrebbe essere stato anche un avvertimento, per evitare che il suo ritorno a Torre Annunziata potesse dare nuova linfa agli affiliati che in lui avrebbero potuto vedere una nuova guida.

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