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Agguato ad Acerra, fratello del boss ucciso in strada a colpi di pistola

La vittima è Pasquale Tortora, 55 anni, fratello del boss Domenico. L’uomo è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola mentre si trovava in strada, in via Calzolaio, non molto lontano dalla sua abitazione. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, non è stato possibile fare altro che constatare il decesso di Tortora. Il sindaco di Acerra Lettieri: “Il Comune sarà parte civile”.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Omicidio di camorra nel pomeriggio di oggi, mercoledì 20 maggio, ad Acerra.  Un uomo è stato ucciso per strada a colpi di pistola: la vittima dell'agguato è Pasquale Tortora, 55 anni, fratello del boss Domenico. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, secondo una prima ricostruzione, poco prima delle 14, si trovava in via Gennaro Calzolaio, non molto lontano dalla sua abitazione, quando sarebbe stato raggiunto da uno o due sicari ignoti che gli hanno sparato alcuni colpi d'arma da fuoco, colpendolo alla testa e uccidendolo sul colpo. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, per il 55enne non c'è stato niente da fare. Sul posto, per i rilievi del caso e per determinare l'esatta dinamica di quanto accaduto, sono giunti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, ai quali è affidata l'indagine per cercare di risalire al responsabile – o ai responsabili – dell'omicidio, avvenuto in pieno giorno, in mezzo alla strada. Pasquale Tortora aveva scontato una condanna per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga ed era uscito dal carcere da un paio di anni. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna stanno ricostruendo la dinamica dell'agguato e gli attuali collegamenti della vittima con la criminalità organizzata.

Il sindaco Lettieri: "Il Comune sarà parte civile"

Il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, dopo l'omicidio avvenuto oggi ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile in tutti "i procedimenti penali che possano vedere la città e la Comunità intera parte lesa". "Vale per i fatti di sangue accaduti nella giornata di oggi – ha sottolineato – o per le vicende di cronaca della scorsa settimana. Come già accaduto in passato, quando le procedure lo consentiranno, il Comune di Acerra si costituirà parte civile in tutti i procedimenti penali che possano vedere la città e la Comunità intera parte lesa perché ci riteniamo danneggiati da tutto questo e tuteleremo la Città in tutte le sedi. E' la risposta sostanziale ed importante che possiamo dare per i tanti sforzi e gli innumerevoli sacrifici che sta facendo la Comunità, che stanno facendo gli Acerrani, che tutto il tessuto sociale della nostra Città sta realizzando. Sono certo che l'impegno di questi anni della nostra Comunità non verrà compromesso, che non sarà danneggiato da omicidi, altri fatti di camorra, dal fenomeno dello spaccio, dell'usura o da qualsiasi altra cosa che possa riflettere un'immagine negativa. Acerra per bene farà la sua parte, appare sempre più indispensabile un presidio di Polizia nel centro della città, come abbiamo proposto". Il sindaco, infine, ha assicurato il proprio sostegno "alle Forze di Polizia e alla Magistratura, e a tutti coloro i quali stanno indagando per accertare cosa sia accaduto, perché noi confidiamo nel loro lavoro".

Soltanto due giorni fa, si è tornato a sparare anche a Napoli: un uomo di 35 anni è stato ferito con colpi di pistola all'addome. Il 35enne è arrivato in condizioni di salute molto gravi al Pronto Soccorso della Clinica Internazionale di via Tasso, a Posillipo, quartiere collinare del capoluogo campano. Il 35enne è stato poi trasferito all'ospedale Cardarelli, dove è stato affidato alle cure dei sanitari: il proiettile, probabilmente di grosso calibro, ha causato una ferita particolarmente grave all'addome del 35enne, che tuttavia non è in pericolo di vita. In ospedale sono arrivati anche i carabinieri, che hanno raccolto la testimonianza dell'uomo e che ora indagano per accertare cosa sia accaduto. Probabilmente, il 35enne è stato colpito vicino alla clinica di Posillipo, che ha raggiunto autonomamente.

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