Agguato al genero del boss Gionta, familiari sfasciano il Pronto Soccorso di Boscotrecase
L'ospedale non poteva accogliere pazienti, in quanto interamente convertito per la cura dei pazienti Covid-19, ma loro non hanno voluto sentire ragioni. Sono entrati nel Pronto Soccorso con la forza, hanno aggredito i sanitari e sfasciato i locali, fino a quando, una volta capito finalmente che lì non sarebbe stato possibile ricevere cure, sono scappati verso l'ospedale Maresca di Torre del Greco. A compiere l'assalto, l'ennesimo in una struttura sanitaria, sono stati i parenti di Giuseppe Carpentieri, genero del boss ergastolano Valentino Gionta, ferito all'inguine e a una gamba nel primo pomeriggio di oggi, 6 maggio, mentre era sul terrazzo di casa sua, a Torre Annunziata.
L'uomo era stato scarcerato circa un mese fa dopo 27 anni di detenzione. Sul ferimento indagano i carabinieri; diverse le ipotesi al vaglio, ma tutte portano a contrasti nella malavita locale: il 50enne è infatti ritenuto un elemento di spessore della criminalità, anche per la parentela col boss Gionta. La circostanza dell'assalto in ospedale è stata confermata dal direttore sanitario della struttura di Boscotrecase, Flavio Marziani. I familiari di Carpentieri, questa la ricostruzione, hanno aggredito vigilanti e infermieri, strappando loro i dispositivi di protezione individuali, hanno sfondato a calci la porta del Pronto Soccorso e danneggiato l'interno dei locali.
“I criminali credono che tutto gli debba sempre essere concesso, che tutte le porte per loro debbano aprirsi – commenta il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli – se non accade quel che si aspettano allora usano la violenza e la sopraffazione per arrivare al loro scopo. Hanno danneggiato una struttura pubblica, un presidio ospedaliero, questa gente non guarda in faccia a nessuno, pretende sempre ma alla società non dà mai nulla, anzi la impoverisce. Chiediamo che queste persone vengano denunciate per avere danneggiato il pronto soccorso e per aver messo in pericolo la sicurezza di un’area covid e devono anche essere messe forzatamente in quarantena dato che una volta fuggiti dall’ospedale sono diventati un pericolo, dei potenziali portatori del virus. Se un solo paziente di covid ricoverato in ospedale morirà o qualcuno tra i cittadini o il personale medico rimarrà infettato la colpa sarà solo di questi delinquenti che sono anche dei veri e propri untori".