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Agguato al rione Don Guanella: identificato l’aggressore

Ha un volto e un nome l’uomo che sabato scorso ha aperto il fuoco nel quartiere alla periferia Nord di Napoli, ferendo Amalia Sepe e suo figlio Giuseppe Telese. Alla base del raid forse un regolamento di conti.
A cura di Ida Artiaco
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C'è un indagato per l'agguato al Rione Don Guanella, alla periferia Nord di Napoli, nel corso del quale sono rimaste ferite due persone, Amalia Sepe, 54 anni, e suo figlio Giuseppe Telese, di 33, entrambi pregiudicati. L'attacco è avvenuto sabato pomeriggio. Dopo due giorni di intense ricerche, gli investigatori della Squadra Mobile e gli agenti del Commissariato di Chiaiano sono riusciti a dare un volto e un nome all'aggressore e a fare chiarezza sul movente della sparatoria.

Pare non ci siano dubbi sul fatto che il raid non sia riconducibile alla faida di camorra in atto nella zona del Rione Don Guanella, tra Miano, Secondigliano e Scampia, ma piuttosto si inquadrerebbe in un regolamento di conti maturato negli ambienti della piccola delinquenza locale. In particolare, secondo gli inquirenti, alla base dell'agguato ci sarebbero rancori legati alla vendita di auto rubate.

Intanto, Amalia Sepe, che al momento della sparatoria aveva tra le braccia il nipotino rimasto miracolosamente illeso, è ancora ricoverata all'ospedale Cardarelli in attesa di un intervento chirurgico per l'asportazione di due proiettili, ma le sue condizioni sono stabili. Il figlio, invece, vero obiettivo del raid, colpito di striscio dai colpi d'arma da fuoco, è stato ascoltato dagli investigatori.

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