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Agli Scavi di Pompei ritrovato il “fuggiasco”, travolto da un masso mentre fuggiva dall’eruzione

Proseguono i lavori, e le scoperte, nel Regio V del Parco Archeologico di Pompei, la nuova area in cui gli archeologi stanno concentrando i nuovi scavi. L’ultima scoperta, in ordine di tempo, è il cranio del cosiddetto “fuggiasco”, il cui scheletro era già stato rinvenuto qualche tempo fa, travolto da un masso mentre cercava di fuggire dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Rinvenuta anche la parte superiore del torace e gli arti superiori.
A cura di Valerio Papadia
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Il Regio V, la nuova area di scavi in cui si stanno concentrando archeologi ed esperti al Parco Archeologico di Pompei, continua a regalare sorprese. L'ultima, strabiliante scoperta in ordine di tempo è il cranio di quello che è stato ribattezzato il "fuggiasco", la prima vittima portata alla luce dagli scavi nel Regio V, il cui scheletro, consistente nella parte inferiore del corpo, era già stato ritrovato qualche tempo fa: l'uomo è stato battezzato così proprio perché è morto nel tentativo di fuggire all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che sommerse con lava e cenere l'antica colonia romana di Pompei.

In un primo momento, le analisi sullo scheletro avevano fatto ipotizzare che il tronco e il cranio fossero stati tranciati di netto da un masso, che ha colpito l'uomo mentre fuggiva. Con il ritrovamento del cranio, però, gli esperti hanno potuto stabilire che la prima ipotesi formulata fosse errata, e che il tronco e il cranio si sono probabilmente staccati successivamente: l'uomo è deceduto, probabilmente, a causa di una asfissia dovuta al flusso piroclastico. Oltre al cranio, sono stati rinvenuti anche gli arti superiori e la parte superiore del torace, che verranno nei prossimi giorni sottoposti ad analisi approfondite: da un primo esame, presentano alcune fratture la cui natura verrà approfondita in sede di esame.

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