Ai Quartieri Spagnoli parte la colletta per salvare il murales di Maradona
Sono passati 28 anni e a risentirne non è solo il Diego in carne ossa, il campione del calcio che ha conquistato il cuore di centinaia di tifosi azzurri ma anche quello di pietra dipinto su un muro di un palazzo dei Quartieri Spagnoli di Napoli. È stinto il Diego disegnato tra una finestra e l'altra, di lui rimane solo la sagoma. Ma i napoletani non si rassegnano a veder scomparire il loro mito e si mobilitano per il recupero dell'ormai storico affresco in via Emanuele De Deo, ai Quartieri Spagnoli, in uno spiazzo adibito a parcheggio su un palazzone di sei piani. I residenti si sono quindi mobilitati per recuperare il murales dipinto nel 1987 per celebrare la vittoria dello scudetto di quell'anno da parte del Napoli.
In prima fila per salvare il pibe de oro dopo la paventata ristrutturazione condominiale che minaccia di lavare via l'affresco, è Salvatore Iodice, 40 anni, artigiano e titolare di una bottega a vico Giardinetto a pochi passi dallo stabile che ospita il murales. Insieme ad un gruppo di amici e residenti Iodice ha organizzato una colletta per finanziare i lavori. "Servono 2mila euro" racconta al Mattino. "Ma accettiamo anche pittura, scale, pennelli. Noi lavoreremo gratis". L'iniziativa ha suscitato l'entusiasmo di alcuni commercianti del posto come il proprietario di Hair Studio 76, in via Due Porte. Si tratta di un progetto condivisibile del resto e Iodice ha già dimostrato di avere a cuore l'opera.
"Ho pure realizzato una cartellonistica di legno, artigianale" – spiega ancora "per indicare la direzione del murales, l'uscita della metropolitana dell'arte a Montecalvario e i punti panoramici al corso Vittorio Emanuele". Un progetto dal basso, insomma, che promette di incontrare tutto il favore dei cittadini. Del resto chi non vorrebbe salvare il pibe de oro?
