Ai Tribunali lo slalom degli sposi tra le borse false, via Toledo invasa dalle bancarelle
Più gente significa più potenziali clienti. Il mercato nero della contraffazione non si ferma, e anzi fiuta l'affare, e così in molti tratti di via Toledo, proprio accanto ai negozi della principale via dello shopping napoletano, le bancarelle abusive hanno formato un'unica distesa senza soluzione di continuità. Lo stesso anche in via Tribunali, altro punto nevralgico per chi vuole visitare i luoghi più storici di Napoli. Lenzuola bianche su cui vengono esposte borse Gucci, Prada, le immancabili Louis Vuitton. Tutto falso, è chiaro: non vengono dalle case di moda, ma da qualche laboratorio clandestino nascosto in chissà quale scantinato, dove gli artigiani della contraffazione sfornano le copie di tutta la collezione, fino all'ultimo modello da migliaia e migliaia di euro.
Affare manovrato, manco a dirlo, dalla camorra: gli extracomunitari che gestiscono le bancarelle sono l'ultimo anello della catena, quello più debole e che fa da manovalanza: comprano e rivendono, rischiano la denuncia e il sequestro della merce per pochi spiccioli, alimentando loro malgrado un mercato intorno a cui girano milioni di euro. E, come hanno dimostrato diverse inchieste, spesso sono costretti anche a pagare il pizzo sulle bancarelle abusive.
In questi giorni, tra il Natale appena trascorso e il Capodanno tra poche ore, via Toledo è come al solito una fiumana di gente. Tanto che è difficile proseguire, e basta rallentare appena il passo per attirarsi decine di metri di occhiatacce. Molti napoletani a passeggio, ma soprattutto molti turisti in giro per visitare la città e che si ritrovano con la strada principale, sicuramente la più famosa di Napoli, completamente invasa dalla merce falsa, con l'impressione che nella zona franca di via Toledo la contraffazione non sia manco più un reato. E qualcuno si lascia anche tentare.
Scene simili anche ai Tribunali, altra zona che in questi giorni è presa d'assalto dai turisti che vogliono vedere i vicoli del centro storico. La situazione è stata documentata dai volontari dell'associazione No Comment e non lascia spazio ad interpretazioni: sposi e invitati al seguito costretti a fare lo slalom tra le automobili parcheggiate e le lenzuola delle borse false per raggiungere la chiesa.