Al Comune di Napoli 330 milioni dal Governo per il Coronavirus: per buoni spesa 7,6 milioni
Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus arrivano a Napoli 330 milioni di euro dal Governo, dei quali 321 milioni di anticipo dal Fondo di Solidarietà Comunale, che saranno erogati entro pochi giorni, rispetto alla scadenza abituale di maggio, e serviranno a pagare fornitori e ditte che stanno lavorando per l'emergenza, e altri 7,6 milioni dal fondo della Protezione Civile per i "Buoni Spesa" e l'acquisto di generi alimentari per le famiglie bisognose. Un'iniezione di liquidità che darà una boccata d'ossigeno alle casse del Comune di Napoli, già alle prese con il pre-dissesto, e costretto a fare i conti anche con le mancate entrate previste per il rinvio del pagamento delle tasse, le esenzioni e la sospensione di molti servizi a pagamento. L'anticipo di 2 mesi dei 321 milioni dei trasferimenti statali annuali – 321.162.617,45 euro, per l'esattezza, su un fondo complessivo di 4,3 miliardi messo a disposizione dal Governo per tutti i Comuni d'Italia – consentirà di pagare immediatamente fornitori e altri servizi straordinari che sono stati attivati durante il periodo dell'emergenza, come i pasti caldi per i poveri e i senzatetto e altre spese di Protezione Civile.
Buoni spesa per le famiglie povere
Per quanto riguarda l'ordinanza di protezione civile per l'emergenza alimentare euro, su uno stanziamento complessivo di 400 milioni per tutti i Comuni d'Italia, la quota di Napoli ammonta a 7.625.344,14 euro. Di questa cifra, 5 milioni e 65mila euro serviranno al Comune per fornire i “Buoni spesa” per l'acquisto generi alimentari negli esercizi commerciali. I negozi che accetteranno i buoni saranno segnalati sul sito del Comune. Altri 2 milioni e 560mila euro serviranno, invece, per l'acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Si tratta del contributo più alto tra i capoluoghi di provincia in Campania. A Napoli, infatti, la quota sarà di circa 7,9 euro ad abitante. Seconda Benevento, con 414mila euro (6,9 euro ad abitante), quindi Caserta 446mila euro (5,9 euro ad abitante), Salerno con 785mila euro (5,8 euro ad abitante), e Avellino con 309mila euro (5,7 euro ad abitante). L'importo preciso spettante a ciascun Comune è determinato attraverso un riparto che tiene conto della popolazione residente in ciascun Comune e della istanza del valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale.
Chi ha diritto al Buono Spesa
Sono due le categorie di famiglie che hanno diritto al Buono Spesa e agli aiuti: "i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza e quelli in stato di bisogno per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità a quelli non assegnatari già di sostegno pubblico". La platea dei beneficiari sarà individuata dall'ufficio Servizi Sociali del Comune, che definirà anche il contributo a famiglia. Per quanto riguarda la distribuzione e il fabbisogno alimentare, il Comune potrà avvalersi di enti del terzo settore e coordinarsi con gli enti che già sono attivi nella distribuzione degli alimenti, nell'ambito del "Programma Operativo del Fondo di aiuti Europei agli indigenti" (Fead). In modo da ampliare la platea a chi ne ha bisogno.
Le opposizioni: una cabina di regia per i fondi
"Occorre creare una cabina di regia con il consiglio comunale, che tenga dentro maggioranza e opposizione, per la coordinare la spesa dei fondi – commenta Diego Venanzoni, consigliere comunale Pd – Bisogna riconoscere al governo ed al Pd la rapidità delle scelte per queste importanti misure di sostegno ed una forte immissione di liquidità, consapevoli che non si possono commettere errori. Del resto, bisogna fare in fretta e destinare tutte le risorse per fronteggiare quella che già in questi giorni è già per i napoletani una vera e propria emergenza. Bisogna stare attenti ad una possibile reazione dei cittadini, in tanti sono allo stremo. Proporremo, con il pieno coinvolgimento del consiglio comunale, una cabina di regia che svolga un'azione di monitoraggio e controllo e che segua con attenzione i criteri e la piena attuazione di tutti gli interventi da mettere in campo. De Magistris stavolta non potrà fare da solo, è una fase straordinaria che coinvolge tutta la città, bisogna stare attenti e l'assemblea cittadina ha il dovere di vigilare".