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Al via il processo al 24enne accusato di aver torturato e bruciato il cane Spike

Giovedì prossimo inizierà il processo al ragazzo di 24 anni accusato di aver ferito e poi bruciato il cane Spike nel luglio del 2014 a Pozzuoli. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, il 24enne avrebbe deciso di torturare Spike perché lui si era accoppiato con la sua cagnetta.
A cura di Enrico Tata
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Dopo due anni dai fatti, inizia il processo al ragazzo di 24 anni accusato di aver ferito e poi bruciato il cane Spike nel luglio del 2014 a Pozzuoli. Le indagini dei carabinieri portarono quasi subito all'individuazione e alla denuncia dell'allora 22enne che giovedì prossimo farà la sua prima comparsa nell'aula di tribunale. In seguito all'episodio il comune di Pozzuoli, che si costituirà come parte civile nel processo insieme ai padroni del cane, decise di dedicare una scultura a Spike sulla cui targa erano incise parole di Victor Hugo. "Guarda negli occhi un cane e prova ad affermare che non ha un'anima", c'è scritto sotto alla statua. "L'episodio accaduto a Pozzuoli è un fatto che io e l'intera amministrazione comunale condanniamo senza mezzi termini. E posso assicurare che l'indignazione registrata in città, tanto nelle istituzioni quanto tra i cittadini, è stata veramente tanta", dichiarò ai tempi il sindaco Vincenzo Figliolia.

Giovedì saranno in molti fuori dall'aula di tribunale in cui verrà ascoltato e giudicato il giovane imputato, a partire dai militanti del Movimento etico tutela animale e ambiente e quelli del Partito animalista europeo. Il ragazzo, residente nel rione Toiano, è accusato di aver la morte del cane con l'aggravante di aver agito con crudeltà e senza necessità. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, il 24enne avrebbe deciso di torturare Spike perché lui si era accoppiato con la sua cagnetta. Per questo motivo, il ragazzo avrebbe prima picchiato e poi ustionato il cane con dell’acido procurandogli delle ferite tali da ucciderlo dopo qualche ora. Il 26 luglio di due anni fa un centinaio di animalisti e cittadini protestarono sotto casa del ragazzo chiedendo giustizia per l'animale ucciso.

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