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Alessandro Siani spiega come ha scelto il suo nome d’arte

In occasione della presentazione del libro Napolitudine, scritto a quattro mani con lo scrittore-filosofo-regista Luciano De Crescenzo, Alessandro Siani a ‘Che tempo che fa’ con Fabio Fazio, ha spiegato il perché del suo nome d’arte, un omaggio nei confronti di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985.
A cura di Redazione Napoli
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Alessandro Siani e Luciano De Crescenzo
Alessandro Siani e Luciano De Crescenzo

Dalla storia di ‘O sole Mio ai Santi con le loro ‘prerogative' ("San Gennaro protettore degli infartuati,  San Gaetano dei disoccupati….San Ciro invece ‘Medicina generale'" fino al presepe napoletano con la sua magia pluricentenaria. Alessandro Siani a ‘Che tempo che fa', in occasione della presentazione del libro Napolitudine, scritto con Luciano De Crescenzo, edito da Mondadori, ha fatto un piccolo show comico con una spalla d'eccezione, ovvero Fabio Fazio. Ha spiegato cos'è la nostalgia di Napoli, tema portante del volumetto scritto con il filosofo-ingegnere. il sodalizio con De Crescenzo, nato da poco tempo, è diventato da subito solidissimo: Alessandro Siani è infatti il produttore della riduzione teatrale di Così parlò Bellavista, delizioso film del De Crescenzo attore e regista.

ll nome d'arte di Alessandro Siani

In questa occasione Siani ha spiegato a Fabio Fazio anche il perché del suo nome d'arte: "in realtà io mi chiamo Esposito Ma Esposito è un cognome troppo comune. una volta mi trovai a fare uno spettacolo da giovane e sul cartellone eravamo tutti Esposito… praticamente era nu stato ‘e famiglia... Per cui decisi di cambiarlo… con una scelta importante".

Siani infatti fu scelto per ricordare il giornalista assassinato dalla camorra Giancarlo Siani. Mesi dopo, durante il ‘Premio giornalistico Biagio Agnes', Siani ebbe a dire, a proposito di Giancarlo: "Il mio ricordo va ad un giornalista, Giancarlo Siani… il 23 settembre 1985 è accaduto qualcosa che non sarebbe mai dovuta mai accadere. Mi piace ricordare un suo pensiero, ovvero che si può  cadere mille volte, in tanti modi, e però se hai un pensiero libero nel cuore, nell'animo, non cadrai mai in ginocchio ma sempre in piedi".

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