Amanda, spinta sugli scogli a Nisida, è fuori pericolo: “Chiede di Gennaro…”
È fuori pericolo Amanda, la ragazza di 22 anni che è stata spinta sugli scogli dal fidanzato, il 24enne Gennaro Maresca. I medici hanno sciolto la prognosi, non è più in Rianimazione e probabilmente tra pochi giorni potrà essere trasferita in un reparto di degenza ordinaria, dove dovrà essere curata per la frattura del bacino. Non è ancora del tutto lucida, è molto agitata e di quella notte ricorda poco ma il peggio è ormai passato.
"Dio ha ascoltato le nostre preghiere e quelli di tutti coloro che hanno avuto un pensiero per Amanda – racconta a Fanpage.it la cugina, Marta – lei è una ragazza molto fragile, speriamo che da questa esperienza impari a valutare meglio le persone con cui ha a che fare. Che capisca che la vita non è un gioco. Ora lei è ancora sotto shock, sta meglio ma non ricorda tutto, chiede di Gennaro, lo chiama di continuo". Ed emergono altri particolari anche sulla relazione con Gennaro, il giovane fidanzato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio.
"C'erano stati altri litigi, anche molto brutti – continua Marta – il motivo era la gelosia. Poteva bastare anche un like arrivato su Instagram, erano entrambi molto gelosi l'uno dell'altra. Gennaro l'ho conosciuto, sapevo dei litigi, che un volta l'aveva anche lasciata a piedi, ma non sembrava una persona che potesse farle del male. In questi ultimi giorni abbiamo però saputo che le aveva messo le mani addosso. La famiglia di Gennaro ci è stata molto vicina, purtroppo queste sono tragedie in cui anche le famiglie ci rimettono".
L'episodio risale alla notte dell'11 giugno. I due si trovavano a Nisida, nel quartiere napoletano di Bagnoli, nei pressi di una discoteca. Stavano discutendo animatamente quando la ragazza, spintonata, è caduta all'indietro; ha superato il muretto ed è finita sugli scogli, scivolando poi in acqua. È stata salvata dal buttafuori del locale e da un giovane infermiere che si trovava lì con amici. "Damiano, il buttafuori, è stato un eroe – dice Marta – se non fosse stato per lui oggi mia cugina non sarebbe qui. Ringrazio lui e anche l'altro ragazzo, l'infermiere, che è stato molto bravo".
Al Pronto Soccorso Amanda è arrivata in condizioni disperate, tanto che i medici erano stati chiari: le speranze che si salvasse erano poche, aveva buttato giù troppa acqua e i polmoni sembravano irrimediabilmente compromessi. Ma poi le cose sono andate diversamente. Il suo corpo ha reagito e 3 giorni dopo, il 14 giugno, ha ripreso a respirare da sola e hanno potuto stubarla.