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Amputato il braccio alla donna sbranata dai pitbull della nipote

Troppo gravi le ferite riportate al braccio dalla donna di 85 anni attaccata da due pitbull di proprietà della nipote diciottenne, i medici costretti ad amputarle l’avambraccio sinistro. La vicenda è accaduta a Mondragone. Anche tre uomini sono rimasti feriti, in maniera lieve, per aver provato a difendere la donna, che ora è ricoverata al Pineta Grave, in terapia intensiva.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Troppo gravi le ferite riportate al braccio sinistro dalla donna attaccata dai due pitbull di proprietà della nipote: i medici sono stati costretti ad amputarle l'avambraccio, uno dei punti più colpiti dai due cani assieme alla testa, al collo e all'altro braccio. Una vicenda tremenda quella che arriva da Mondragone, nel Casertano: loro, i due pitbull, sono della nipote della donna, e non avevano mai dato problemi. Ancora ignote le cause della vicenda, che ora è tutta da chiarire da parte delle forze dell'ordine: oltre alla donna, ci sono stati altri tre feriti, fortunatamente in maniera non grave.

E' accaduto in via XI febbraio, a Mondragone. Non si sa cosa sia accaduto, ma improvvisamente i due pitbull si sarebbero avventati contro la donna, nel vialetto davanti casa. Tre persone hanno provato anche ad intervenire, per sottrarre la donna ai morsi dei due cani, ma inutilmente: hanno riportato anche loro ferite lievi, nel tentativo di salvare la donna che, nel frattempo, si è vista praticamente maciullare il braccio dai due cani. Lucia Aversario, 85 anni, alla fine è rimasta a terra, in una pozza di sangue, fino all'arrivo dei sanitari del 118, chiamati proprio da uno tre uomini che erano intervenuti per tentare di salvarla. Tutti i feriti finiscono in ospedale, ma la donna è quella ridotta peggio: operata d'urgenza, ha dovuto subire l'amputazione del braccio sinistro, quello con cui ha tentato fino all'ultimo di difendersi dai morsi dei due pitbull della nipote, appena diciottenne. Adesso si trova ancora nel reparto di terapia intensiva del Pineta Grande, dove le sue condizioni sono ancora gravissime e dove resta in prognosi riservata.

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