ANM, tra truffe sui permessi, furti e blocchi, Pascale: “Faremo scendere chi non vuole remare”
Ben 63 autisti si fermano e si rifiutano di guidare i propri mezzi. Succede al deposito dell'ANM, l'azienda del trasporto pubblico di Napoli, di via Nazionale delle Puglie. I mezzi secondo gli autisti addetti al controllo della sicurezza dei mezzi, non sono a norma, il risultato è la paralisi del trasporto pubblico in città. Eppure gli autobus erano gli stessi che gli autisti avevano guidato il giorno prima e gli stessi che guideranno il giorno dopo. Senza problemi e senza nulla da dire. C'è qualcosa che non va nel trasporto pubblico napoletano e non è solo colpa dei disservizi, dei tempi d'attesa lunghissimi per bus e metro, dei veicoli vecchi e rotti. Quello di via Nazionale delle Puglie non è il primo episodio anomalo, dalle funicolari alla linea 1 della metropolitana gli ultimi mesi sono costellati di casi simili: guasto tecnico, personale in permesso, rifiuto da parte degli operatori di effettuare lo straordinario, improvvise malattie che colpiscono il personale. Episodi che avvengono in coincidenza con una serie di controlli a tappeto che l'azienda sta effettuando sui permessi, sulle condizioni di lavoro e fino anche sulla regolarità degli incassi.
Furti degli incassi, permessi falsi e stanze private
Nicola Pascale, amministratore delegato di ANM da due anni, pesa le parole per definire il fenomeno: "Abbiamo avvisato la procura della Repubblica ed abbiamo avviato in tutti i casi gli accertamenti per capire gli estremi per procedere con i provvedimenti disciplinari" spiega. Ma la situazione è davvero strana. "I bus che gli autisti hanno giudicato insicuri il giorno prima e il giorno dopo sono usciti regolarmente evidentemente non andavano bene solo per un giorno" esordisce Pascale. In azienda da alcuni mesi si sono avviate delle verifiche interne per accertare fenomeni di malcostume o addirittura di vere e proprie truffe: "Abbiamo avviato dei controlli sull'uso della legge 104 che garantisce dei permessi per i lavoratori che devono assistere persone disabili – racconta Pascale – ebbene ci siamo accorti che in 6 durante le ore di permesso erano impegnati in tutt'altra attività invece di assistere le persone che dichiaravano". A quanto apprende Fanpage.it tra i 6 ci sarebbero anche dei sindacalisti, proprio quelli che nelle ultime settimane gridano alla cattiva gestione dell'azienda. Dopo i controlli la richiesta di permessi per assistere disabili si è abbassata del 40% in tutta l'azienda. Un dato su cui c'è da riflettere. "Periodicamente registriamo gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti, purtroppo abbiamo scoperto che c'erano degli ammanchi, si tratta di persone che hanno sottratto soldi dalla vendita dei ticket, in alcuni casi si tratta di un migliaio di euro ma in altri si arriva fino a diecimila euro" prosegue Pascale. "Recentemente abbiamo svolto un'attività di controllo sullo stazionamento di parcheggio Brin, abbiamo trovato una porta chiusa con il catenaccio, lo abbiamo rimosso ed abbiamo scoperto che all'interno c'era una sorta di stanza privata, usata per scopi personali. Abbiamo verificato che nelle ore in cui si usufruiva di questa sorta di stanza privata i mezzi erano fermi". E' bastato infatti verificare la scatola nera del bus in questione per verificare che quella stanza era una sorta di sala relax durante l'orario in cui il mezzo sarebbe dovuto circolare per le strade della città.
"Facciamo scendere chi non vuole remare"
Episodi gravissimi di malcostume e di lassismo che stranamente coincidono con i blocchi improvvisi dei mezzi: "Ci sono episodi in cui i mezzi sono fermi per problemi tecnici e altri in cui c'è un eccessivo lassismo – spiega Pascale – le condotte vanno separate, io non voglio parlare di una volontà umana, perché sarebbe una cosa gravissima, stiamo parlando di interruzione di pubblico servizio. Abbiamo consegnato tutto in Procura in merito ad una serie di episodi, quello che mi sento di dire è che dopo la fase del concordato con il tribunale siamo adesso in una fase in cui proviamo a rilanciare l'azienda, chi vuole remare resta, chi non vuole remare o scende o sarà l'azienda a dirgli di scendere, saremo per la tolleranza zero" sottolinea l'a.d. di ANM. Ci sono ovviamente i distinguo: "Noi difendiamo i lavoratori che quotidianamente lavorano per garantire il miglior servizio possibile tenuto conto delle condizioni attuali dell'azienda, ma non possiamo permettere che ci siano condotte simili i cui effetti ricadono proprio sui lavoratori che si impegnano tutti i giorni". Di certo lo stato del trasporto pubblico a Napoli è davvero imbarazzante, tra un parco mezzi vecchissimo, necessità di assunzioni, tempi di attese per le metro fuori dagli standard delle altre grandi città italiane. Difficoltà che Pascale non nega: "Noi chiediamo scusa ai cittadini per le difficoltà che si riscontrano nel poter garantire il servizio, ma non possiamo chiedere scusa e avremo tolleranza zero quando invece si tratta di situazioni come quelle che abbiamo scoperto".