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Arrestato “Doctor Friday”: praticava aborti clandestini alle prostitute nigeriane

Il 51enne nigeriano Friday Ewunoragbon, conosciuto a Castel Volturno come “Doctor Friday”, è finito in carcere con le accuse di aver praticato aborti clandestini su sei ragazze nigeriane costrette a prostituirsi. L’uomo è considerato il referente per le interruzioni di gravidanza delle prostitute nigeriane su tutto il territorio nazionale: agghiaccianti le modalità con cui il 51enne praticava gli aborti.
A cura di Francesco Loiacono
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Era stato denunciato a piede libero già nell'agosto del 2016, per aver praticato un aborto illegale a una ragazza al quinto mese di gravidanza, Glory. Adesso, dopo indagini durate oltre un anno ma che hanno subito un'accelerazione negli ultimi 12 giorni, il 51enne nigeriano Friday Ewunoragbon, conosciuto a Castel Volturno come "Doctor Friday", è finito in carcere. L'uomo è stato fermato il 10 ottobre dai carabinieri di Mondragone, nel Casertano: ieri il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato il fermo.

Secondo gli inquirenti, il 51enne praticava aborti clandestini alle prostitute nigeriane che esercitavano sul territorio non solo del Casertano, ma sul tutto il territorio nazionale. Sei gli aborti illegali contestati all'uomo: quando i carabinieri hanno fatto irruzione nella sua abitazione, adibita a clinica "degli orrori", hanno trovato due ragazze nigeriane ventenni, Patience e Sonia, in precarie condizioni sanitarie, che avevano da poco subito le "macabre manovre di aborto" da parte dell'uomo ed erano state chiuse in casa dal "Doctor Friday". Per questo motivo al 51enne, oltre al reato di aborto clandestino, è stato contestato anche il sequestro di persona. Al momento dell'arrivo dei carabinieri Patience aveva già espulso da sola il feto dopo aver ingerito i farmaci somministrati dal 51enne. Sonia, invece, non aveva ancora abortito: la sua gravidanza procede, per la gioia della ragazza.

Le ragazze erano costrette ad abortire dai loro sfruttatori

Grazie alla collaborazione delle ragazze nigeriane e alle intercettazioni telefoniche eseguite durante le indagini gli inquirenti è emerso il modus operandi del 51enne. Non erano mai direttamente le prostitute a contattarlo: segno di come le ragazze, già costrette a prostituirsi, fossero costrette anche ad abortire. Il "Doctor Friday" veniva contattato dagli sfruttatori delle giovani prostitute e dalle "mami", le maitresse, preoccupati perché la gravidanza avrebbe fatto perdere loro soldi (dopo però aver costretto le prostitute a rapporti non protetti con i clienti). Il 51enne si informava sullo stato della gravidanza delle ragazze: più era avanzato, più aumentava il prezzo richiesto: dai 300-350 euro per le gravidanze tra le 4 e le 5 settimane, fino ai 2500 euro per le gravidanze fino al quinto mese.  Ai suoi interlocutori il 51enne chiedeva di portare le ragazze "a fare la carta", ossia l'ecografia per accertare lo stato della gravidanza.

Agghiaccianti le modalità con cui il 51enne praticava gli aborti

Nell'ordinanza di custodia cautelare il sostituto procuratore della Repubblica definisce "agghiaccianti" le modalità utilizzate dal "Doctor Friday" per far abortire le ragazze: l'uomo in alcuni casi somministrava loro farmaci che provocavano abbondanti emorragie che causavano poi l'aborto, in altri casi  praticava cruente manovre manuali. Il 51enne inseriva nella vagiva una cannula plastica per aspirare e uno strumento a forma di cucchiaio con il quale raschiava l'utero.

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