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Atripalda, trovato morto in casa: era appena uscito di carcere per l’omicidio della moglie

Trovato morto in una pozza di sangue Michele Luigi Naccarelli, il 55enne condannato per l’omicidio della moglie avvenuto il 9 gennaio 2012. Era appena uscito di carcere dopo una prima condanna a 12 anni con rito abbreviato, poi ridotta a 10 in secondo grado. Forse una profonda ferita, che gli ha avrebbe causato una forte emorragia, la causa della morte. Indagano i carabinieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un uomo di 55 anni è morto ad Atripalda, alle porte di Avellino: è stato ritrovato in casa in una pozza di sangue dai carabinieri che sono stati allertati dopo che alcuni familiari dell'uomo avrebbero chiamato i soccorsi sanitari del 118. Ma il personale medico non ha potuto fare altro che costatarne l'ormai già avvenuto decesso: sul posto sono giunti anche i carabinieri e la scientifica dell'Arma, per i rilievi del caso. L'uomo, stando a quanto trapelato, avrebbe una profonda ferita che avrebbe causato una forte emorragia. Non è escluso che l'uomo possa essere stato colto da un malore e che, cadendo, si sia procurato la ferita che poi gli è stata fatale. Ma il quadro, per gli inquirenti, è tutt'altro che chiaro, e solo l'autopsia sul corpo dell'uomo potrà chiarire meglio la vicenda.

Il nome dell'uomo è risultato essere molto noto in paese: si tratta infatti di Michele Luigi Naccarelli, ex custode di un'azienda vitivinicola di Atripalda che aveva da poco finito di scontare otto anni di carcere per l'omicidio della moglie, avvenuto la sera del 9 gennaio 2012 nella stessa abitazione dove l'uomo era tornato a vivere dopo aver scontato la propria pena. Naccarelli, all'epoca 47enne, aveva freddato secondo quanto ricostruito dall'accusa la propria compagna, Fabiola Speranza svuotandole contro un intero caricatore di pistola. Tutti a segno i colpi, che furono fatali per la donna. L'uomo non negò le sue colpe, ed anzi andò a consegnarsi ai carabinieri e fu reo confesso: ma negò l'intenzione di ucciderla, spiegando che volesse soltanto "intimidirla". In primo grado, Naccarelli venne condannato a 12 anni di carcere al processo tenutosi al tribunale di Avellino, nell'aula del gup con rito abbreviato. Il pm Maria Teresa Venezia, all'epoca, ne aveva chiesti per lui 14. In secondo grado, la condanna era poi scesa a dieci anni. Dopo i primi otto anni già scontati nel carcere di Bellizzi Irpino, aveva fatto da poco rientro nella propria abitazione: ora, però, il mistero della sua morte, ancora da chiarire.

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