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Avellino, abusi sessuali e botte a scuola. I genitori dei bimbi: “Licenziare gli insegnanti”

Ansia e preoccupazione tra genitori e parenti dei piccoli alunni della scuola materna statale di Solofra, in provincia di Avellino, dove sono stati arrestati quattro docenti, a vario titolo, per maltrattamenti su minori e abusi sessuali. “Gli insegnanti devono essere licenziati, non sospesi” hanno detto alcuni genitori, pieni di rabbia.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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"Gli insegnanti devono essere licenziati, non sospesi". Sono le parole piene di rabbia e senso d'impotenza di genitori e parenti dei piccoli alunni della scuola materna statale di Solofra, in provincia di Avellino. La struttura è stata colpita questa mattina, mercoledì 5 giugno, da un un'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di quattro insegnanti, accusati di ripetuti maltrattamenti su minori e per uno di questi anche di abusi sessuali, per aver palpeggiato un bambino. C'è agitazione tra mamme, papà, nonne e zii dei bimbi, che alla luce dei provvedimenti di oggi si domandano se il proprio piccolo sia direttamente coinvolto, se qualcuno dei suoi insegnanti gli abbia fatto del male a loro insaputa. Alcuni chiedono di poter vedere i filmati ripresi dalle telecamere nascoste in aula dai carabinieri, per verificare con i propri occhi le immagini terribili delle violenze subite dai piccoli scolari.

Abusi sessuali e botte sui bimbi di una materna ad Avellino

Il blitz dei carabinieri del Comando provinciale di Avellino, su disposizione del giudice per le indagini preliminari della procura, è scattato questa mattina. Colpiti dalle misure restrittive quattro docenti, tre donne e un uomo, di età compresa tra i 46 e i 66 anni, residenti tra le province di Salerno e Avellino. Le tre maestre sono state poste ai domiciliari, mentre il quarto è stato sospeso dall'insegnamento. Le indagini sono partite dal sospetto di alcuni genitori che lo scorso gennaio avevano segnalato alle forze dell'ordine il comportamento strano dei loro figli, perché inspiegabilmente non volevano più andare a scuola ed erano terrorizzati. I militari hanno installato la strumentazione necessaria in aula per le intercettazioni dalle quali è emerso uno scenario raccapricciante. "Stai zitto… non piangere… io ti devo impiccare" è una delle frasi pronunciate dagli insegnanti agli alunni, emerse dalle registrazioni, insieme a strattoni, e spinte.

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