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Avellino, assalto ai portavalori. Il procuratore Cantelmo: “Azione militare”

Per il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, l’assalto ai tre portavalori sul raccordo autostradale Salerno-Avellino è stata un’azione militare- Secondo il magistrato, si è trattato di un attacco all’intera comunità, per la cui tutela bisogna agire con più fermezza. Intanto è ancora caccia al commando di circa 15 persone, che è scappato con due milioni di euro.
A cura di Valerio Papadia
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I Vigili del Fuoco impegnati a spegnere le fiamme di una delle vetture incendiate dai malviventi.
I Vigili del Fuoco impegnati a spegnere le fiamme di una delle vetture incendiate dai malviventi.

AVELLINO – Secondo il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, l'assalto ai tre furgoni portavalori avvenuto sul raccordo autostradale Salerno-Avellino, all'altezza di Serino, è stata un'azione militare in piena regola. Il magistrato parla di un attacco all'intera comunità, un atto grave, dal momento che la banda di malviventi che è entrata in azione, dando fuoco ad alcune auto per coprirsi la fuga, ha ingaggiato un conflitto a fuoco con gli uomini dell'Arma dei carabinieri e della Polstrada intervenuti sul posto, mettendo così in pericolo la vita non solo dei rappresentanti delle forze dell'ordine, ma anche quella dei tanti automobilisti presenti.

Intanto, gli inquirenti sono ancora alla ricerca del commando, che ha studiato il piano nei minimi particolari, attaccando i tre portavalori con delle ruspe, facendo esplodere alcuni veicoli e posizionando bande chiodate sulla strada per coprirsi la fuga. Sarebbero almeno 15 gli uomini che hanno messo a segno il colpo: alcuni di loro sono fuggiti a bordo di un'auto rubata sul posto, altri si sono dileguati a piedi nelle campagne circostanti. Degli otto milioni contenuti nei tre furgoni, i malviventi sarebbero riusciti a portate via due milioni.

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