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Avellino, bombe contro il vescovado e tre feriti: otto anni di carcere per il responsabile

Condannato a otto anni di carcere Nelson Lamberti: aveva tentato una “ritorsione” contro il vescovo di Avellino, a sua avviso indifferente alle sue condizioni di vita, piazzano un ordigno artigianale all’ingresso del palazzo vescovile di Avellino, causando tre feriti. L’episodio lo scorso 23 agosto scorso.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Forze dell'ordine sul posto dopo l'esplosione. [Foto / Fanpage.it]
Forze dell'ordine sul posto dopo l'esplosione. [Foto / Fanpage.it]

Otto anni di carcere: questa la condanna per Nelson Lamberti, il 49enne di Forino (Avellino) che poco meno di un anno fa fece esplodere un ordigno artigianale all'ingresso del vescovado di Avellino. L'uomo, stando alle indagini, avrebbe agito con il chiaro intento di colpire monsignor Arturo Aiello, vescovo di Avellino. Il pm Antonella Salvatore aveva chiesto cinque anni di carcere per lesioni personali, incendio doloso, danneggiamento, minacce e fabbricazione ed esplosione di ordigni esplosivi.

Lamberti, ex tossicodipendente con disagio sociale, aveva chiesto scusa durante il processo, poco prima che il giudice si ritirasse per emettere la sentenza. L'obiettivo, il vescovo di Avellino Arturo Aiello, era stato preso di mira perché, secondo l'uomo, sarebbe stato "indifferente" alle sue condizioni difficili di vita. Alla fine, il monsignore scampò allo scoppio, ma rimasero feriti un vigile urbano, Domenico Pironti, ed il direttore della Caritars, Carlo Mele. Il primo fu investito dalla prima esplosione, mentre il secondo, avvicinatosi per rimuovere il resto dell'ordigno, venne colpito da una seconda esplosione. L'ordigno causò anche un terzo ferito: Antonio D'Agostino, pensionato di 65 anni, che aveva riportato ustioni di secondo grado al braccio e al volto. L'ordigno artigianale era stato assemblato con tre piccole bombole di gas, di quelle che si utilizzano nei campeggi. L'esplosione, tuttavia, fu avvertita distintamente in tutto il centro storico di Avellino.

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