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Aversa, “Chiudi le scuole o ti accoltello”, insulti a raffica al Sindaco per allerta meteo

Il sindaco di Aversa (Napoli), Alfonso Golia, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook alcuni dei messaggi che gli inviano i ragazzi delle scuole della cittadina per chiedergli di chiudere le scuole per l’allerta meteo. Sono quasi tutti ragazzi minorenni, molti dei messaggi contengono offese e minacce.
A cura di Nico Falco
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Il Sindaco come ultima speranza per non andare a scuola, per scansare un compito in classe o una interrogazione senza dover ricorrere ad un filone: quando c'è nell'aria un'allerta meteo, è a lui che parecchi ragazzi rivolgono tutte le loro attenzioni. Che possono essere piagnistei, lamenti, ma anche offese e minacce. Complice la scarsa conoscenza dei social network, che da un lato azzerano le distanze, ma dall'altro vengono percepiti come un qualcosa che rimane confinato nella vita virtuale, senza sconfinare in quella reale.

Un assaggio di quello che può succedere, e che succede a parecchi Primi Cittadini, lo offre Alfonso Golia, sindaco di Aversa (Caserta), che con un post su Facebook ha lanciato una riflessione e ha pubblicato gli screen di alcuni dei messaggi che gli arrivano ogni volta che si parla di chiusura delle scuole per il maltempo; molti di questi, per non dire la totalità, sono inviati da minorenni.

Scuole chiuse a Napoli, Benevento e Castellammare di Stabia

Ad Aversa domani, 5 novembre, le scuole saranno regolarmente aperte, diversamente da quanto deciso per Napoli, dove Luigi de Magistris ha firmato l'ordinanza per la chiusura, e per Benevento, dove Clemente Mastella ha preso la stessa decisione, e per Castellammare di Stabia, dove il sindaco Gaetano Cimmino ha disposto lo stop alle lezioni anche per dopodomani, 6 novembre.

Le minacce al Sindaco per fargli chiudere le scuole

Nei messaggi arrivati a Golia c'è di tutto: "se non chiudi, t'accoltello", ""non farmi bestemmiare, chiudi le scuole", "domani voglio giocare a Fortnite, se vieni ci facciamo pure una partita, ja". E i commenti non sono solo pubblici, dove magari qualcuno potrebbe sperare di confondersi tra gli altri. Li mandano anche in privato, spesso conditi con offese e bestemmie, partendo da quelle scritte in un dialetto sgrammaticato ai grandi classici, quelle che riguardano parenti femmine e gli avi ormai trapassati. Come se fosse un gioco, uno scherzo.

"A questi ragazzi vorrei dire, con estrema serenità – scrive Alfonso Golia – se domani non volete andare a scuola, non ci andate. Non c’è bisogno di trovare un pretesto o una scusa. Non c’è bisogno di insultare e minacciare. La mia generazione non è lontana dalla vostra e posso dirvi che non c’erano allerte meteo e andavamo a scuola anche sotto il diluvio. Fatevelo raccontare. Domani, martedì, il bollettino della regione parla di allerta meteo dalle ore 12. Pertanto scuole aperte e naturalmente seguiremo l’andamento della situazione e le comunicazioni ufficiali.

Ma posso dirmi preoccupato per questi toni durissimi, volgari, privi di ogni forma di rispetto verso la persona e soprattutto verso l’Istituzione. Se ci si rivolge così a un Sindaco, mi chiedo, come ci si rivolgerà a un docente, a un coetaneo, a un adulto, al prossimo?

Spero che questo post sia di stimolo a riflettere tutti, ragazzi e soprattutto genitori. Perché l’esempio parte da noi adulti ed è nella famiglia che si impara l’educazione, il rispetto, il senso civico".

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