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Aziende in crisi per Covid, Ugl Metalmeccanici in piazza a Napoli: “Stop licenziamenti nel 2020”

Manifestazione dell’Ugl Metalmeccanici questa mattina a Napoli, in piazza del Plebiscito, con il segretario nazionale Antonio Spera, nell’ambito dell’iniziativa nazionale che ha visto scendere il sindacato in strada davanti a tutte le prefetture. Tra le richieste, un piano per il lavoro per superare la crisi del Coronavirus, con l’accelerazione dei pagamenti della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti per tutto il 2020 e il prolungamento della Naspi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Pagamenti veloci della cassa integrazione, blocco dei licenziamenti per tutto il 2020, prolungamento della Naspi in scadenza. Questa la ricetta dell'Ugl Metalmeccanici per salvare le imprese italiane dalla crisi del Coronavirus e aiutare i lavoratori e le loro famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. I lavoratori aderenti al sindacato questa mattina hanno manifestato in piazza del Plebiscito a Napoli, davanti alla Prefettura, assieme ad Antonio Spera, segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, nell'ambito di un'iniziativa nazionale che ha visto il sindacato scendere in piazza davanti a tutte le prefetture d'Italia. In Campania fari puntati sulle tante vertenze aperte, a cominciare da quella Whirlpool.

Ugl Metalmeccanici: “Serve un piano per il lavoro”

Il sindacato Ugl quindi ha lanciato un appello al Governo per rimettere al centro la politica industriale e la sicurezza dei livelli occupazionali, a partire da un Piano concreto per il lavoro. “La crisi economica e occupazionale – scrive – che già da tempo attanaglia il Paese, si è acuita con l'emergenza Covid-19. Diventa indispensabile un'azione di messa in sicurezza dei lavoratori a partire da una più spedita erogazione, maggiore fruibilità e proroga ulteriore degli ammortizzatori sociali. Dal blocco dei licenziamenti per tutto il 2020. Al prolungamento della Naspi in scadenza per evitare tagli di posti di lavoro e dismissione di interi stabilimenti”.

Crisi, ecco le misure per la ripartenza

“Per ripartire – continua – servono strategie per il settore automotive, cantieristico, siderurgico (vertenze Arcelor ex Ilva, AST Acciai Speciali Terni, Jindal di Piombino) aerospazio, elettrodomestici (Whirlpool). Politiche di sviluppo e industriale, riduzione della pressione fiscale, taglio del cuneo fiscale, salari più robusti, sferzata alla gestione dei 160 tavoli di crisi Mise, incentivazione al rilancio del mercato interno, la partecipazione dei lavoratori nella conduzione aziendale, un serio taglio della burocrazia, l'ammodernamento del territorio e la realizzazione di infrastrutture, la valorizzazione del risparmio e la concessione di crediti a chi lavora e crea occupazione”.

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