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Baby gang e bullismo, la video denuncia: anziano gettato in un cassonetto

Baby gang scatenate a Napoli. Due video, pubblicati dalla pagina Facebook “Made in Vrenzolandia” e segnalati dal consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, immortalano due diversi episodi in cui due gruppi di giovani si sono scagliati contro persone inermi, nella metropolitana e per strada. In un caso, un anziano è stato perfino buttato in un cassonetto della spazzatura.
A cura di Redazione Napoli
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Un frame del video
Un frame del video

Due video, pubblicati sulla pagina Facebook "Made in Vrenzolandia" e segnalati dal consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ripropongono il tema della violenza delle baby gang. Nelle immagini si vedono due gruppi di ragazzi (non si sa se si tratti delle stesse persone): in un caso prendono di mira i passeggeri della metropolitana di Napoli, dileggiando un anziano fino a costringerlo a scendere e poi circondando e spintonando una donna salita sul vagone. Nel secondo video i giovani se la prendono invece con un altro anziano per strada, probabilmente nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, arrivando a gettarlo in un cassonetto della spazzatura dopo aver intonato dei cori da stadio.

Le immagini sono molto crude e sgradevoli: il confine tra goliardia e violenza, sempre molto sottile, in questi casi sembra essere stato decisamente oltrepassato dai protagonisti dei due filmati, come affermano il consigliere Borrelli e lo speaker radiofonico Gianni Simioli, che hanno denunciato i due episodi: "Questi video che girano sui social non devono essere presi come ‘scherzi’ o ‘goliardate’ perché vengono messe in atto vere e proprie violenze che vanno punite per quel che sono". I due autori della denuncia hanno poi sottolineato poi come quelle nei confronti della donna salita sulla metro siano state delle vere e proprie molestie. Resta sullo sfondo un altro problema: e cioè se il riproporre questa tipologia di video, pubblicati sui social network dagli autori con il probabile scopo di essere visti da altre persone, non finisca alla fine per dare agli autori di queste azioni un'ulteriore spinta a compierle. A tal proposito la pagina Facebook "Made in Vrenzolandia", che ha pubblicato i filmati, ha spiegato di averlo fatto solo per condannare e denunciare l’accaduto.

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