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Bagnoli come Hollywood: Riccardo Tozzi avanza l’idea degli studios nell’ex Nato

Riccardo Tozzi, titolare della Cattleya e presidente dell’Anica, l’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, ha avanzato l’idea di realizzare un centro di produzione cinematografica nelle strutture dell’ex Nato di Napoli, a Bagnoli.
A cura di Eleonora D'Amore
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L'idea è del produttore Riccardo Tozzi, titolare della Cattleya ("Gomorra – La serie", "Benvenuti al Sud" e molto altro) e presidente dell'Anica, l'Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali: al centro del dibattito la realizzazione di studios cinematografici nelle strutture dell'ex Nato, a un passo dal mare, nella visione di Bagnoli come una piccola Hollywood. "La città ha una ricchezza culturale senza paragoni in Europa", ha dichiarato Tozzi, "e non parlo soltanto del cinema, ma anche del teatro e della musica. Siete seduti su un inesauribile pozzo di petrolio e sembrate quasi non saperlo. E poi Napoli ha una caratteristica che la distingue da tutte le altre città italiane: i fermenti culturali hanno un segno fortemente popolare, sono intimamente legati alla vita di tutti giorni, la cultura non è appannaggio delle èlite. Questo fa la differenza".

Il discorso si è spostato, poi, sulla latitanza delle istituzioni, verso la quale Tozzi si è mostrato particolarmente propositivo: "Si tratta di un territorio caratterizzato da forti emergenze: della disattenzione sui temi dell'industria culturale non si può accusare nessuno. Ne ho già parlato con de Magistris e con lui ho trovato una forte sintonia su questi temi. Ho in animo di incontrare anche De Luca". Gli argomenti da trattare nell'ipotetico incontro sarebbero abbastanza complessi: "La Regione Campania manca di un fondo di investimenti per il cinema e non ha una strumentazione amministrativa adeguata. Ma non sono problemi insolubili. Servono soldi, ma neanche tanti: va creato un fondo regionale sul modello di quello della Puglia, per esempio. Per cominciare bastano un paio di milioni. E bisogna consolidare la Film Commission, sia in senso economico che strutturale. Coltivare poi la capacità di creare sinergie: fare interagire il cinema con il teatro, la musica e i nuovi linguaggi. In gioco c'è la creazione di molti posti di lavoro. Senza dimenticare che Napoli ha un'immagine mondiale enorme, un brand che non teme confronti".

Sull'idea di realizzare degli studios nell'ex base Nato di Bagnoli, Tozzi non sembra avere particolari dubbi: "Si tratta di strutture molto adeguate, vanno solo riconvertite, con uno sforzo minimo. Ma a Napoli ci sono altre due o tre location adatte. Non sono cose complicatissime da fare: occorre strategia, attenzione, idee chiare e volontà. Si può costruire molto, moltissimo, un pezzo alla volta".

La vicinanza di Riccardo Tozzi ai territori napoletani e alla loro cultura dura ormai da tempo e a tal riguardo:

Nè posso essere accusato di campanilismo, essendo romano da otto generazioni. Alla base c'è soltanto una logica imprenditoriale: se si ha bisogno di materia prima bisogna andare là dove la si trova. E qui la materia prima abbonda, in maniera perfino imbarazzante. La prima cosa che abbiamo fatto, sei anni fa, era "Benvenuti al Sud". Poi sono arrivati "Benvenuti al Nord", i due film di Siani, le due serie "Gomorra". E ogni volta che facevamo un provino, trovavamo cinque o sei attori per ogni ruolo, tutti di grande livello. Ovviamente dovevamo sceglierne solo uno, ma ogni volta era molto difficile. E per l'appunto, ci creava imbarazzo. E questo non succede in nessun'altra città d'Europa. Avete il petrolio, sotto i piedi.

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