Beni confiscati sotto attacco: M5S si appella ad Alfano
Un'escalation di violenza perpetrata contro cooperative e associazioni impegnate per il riscatto dei territori sottratti alla camorra quella denunciata da imprenditori e attivisti negli ultimi giorni. Furti e incendi hanno colpito masserie sociali, aziende e fondi agricoli in un pericoloso crescendo che ha attirato l'attenzione delle istituzioni. A sottolineare la denuncia delle cooperative sociali impegnate nella lotta al racket e interessate dalla sequela di attentati, il Movimento 5 Stelle, firmatario di una interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'Interno Alfano.
Basta inanellare i fatti uno dietro l'altro per riconoscere la pericolosa curva ascendente tracciata dalla criminalità negli ultimi giorni. Nella notte del 24 luglio, denunciano i parlamentari "un incendio doloso ha distrutto i capannoni, gli impianti e gli uffici della Cleprin, azienda di detergenti di Sessa Aurunca (Caserta), di cui Franco Beneduce e Antonio Picascia sono i coraggiosi proprietari". "È noto – sottolineano – che si tratta di un'azienda etica, tra le poche in Italia, ad essere certificata". I titolari dell'azienda hanno denunciato tempo fa il sistema estorsivo messo in atto dalla criminalità organizzata portando all'arresto di alcuni membri del clan Esposito. Per questo, affermano i firmatari dell'interrogazione, i titolari sarebbero "da mesi, bersaglio di numerosi atti intimidatori come, ad esempio, lo sversamento quotidiano di percolato davanti ai propri capannoni." A questo si aggiunge il furto messo in atto al Fondo Rustico Amato Lamberti a Chiaiano, gestito dalla cooperativa "Resistenza anticamorra", lo scorso 27 luglio. Mentre solo un mese prima, invece, denunciano i cinque stelle "un'altra cooperativa della rete, che ha una fattoria sociale ad Aversa (Caserta) nell'ex manicomio della Maddalena, è stata oggetto di furti".
A questo va da aggiungersi un incendio avvenuto nello stesso mese in cui "10 ettari di terreni, confiscati a Pugliano di Teano e affidati al consorzio NCO, hanno preso fuoco bruciando completamente il pescheto". Nel mirino concludono i rappresentanti del movimento, ci sarebbero la rete di cooperative che da anni realizzerebbe una concreta economia legale sui territori martoriati dalla camorra". "Una rete che ha il suo fulcro a Casal di Principe (Caserta), dimostrando una profonda volontà di riscatto".