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Bersagliato da offese razziste, calciatore reagisce con uno spintone e viene espulso

Un calciatore delle Aquile Rosanero, squadra di calcio di Caserta che milita nel campionato di promozione, ha reagito agli insulti razzisti ed è stato espulso per uno spintone; subito dopo hanno lasciato il campo anche due giocatori della compagine rivale. È accaduto durante la partita col Montesarchio, lo scorso 21 settembre.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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All'ennesima offesa, proprio non ce l'ha fatta più. Ed è passato dalla parte del torto: frustrato per quell'ultimo insulto razzista, ha affrontato l'avversario e lo ha platealmente spintonato. L'arbitro lo ha visto e lo ha mandato negli spogliatoi prima del tempo ma dopo qualche minuto, probabilmente dopo aver ricostruito l'antefatto, sotto la doccia ci sono andati anche due giocatori dell'altra squadra. È accaduto durante un incontro di calcio di Promozione, a Montesarchio, in provincia di Benevento, il giocatore bersagliato dalle offese razziste è il terzino senegalese Ndiogou Ndiaye, 22 anni.

È avvenuto durante l'incontro tra la squadra locale e le Aquile Rosanero, formazione in cui milita il giovane africano, che si è giocata lo scorso 21 settembre nello stadio Comunale A. Allegretto di Montesarchio . L'episodio è accaduto negli ultimi scampoli della partita, quando mancavano cinque minuti al fischio finale: l'arbitro ha visto Ndiaye che spingeva il rivale e ha estratto il cartellino rosso. Il giovane ha dovuto lasciare il campo. Pochi istanti dopo, sempre al 40′ del secondo tempo, hanno dovuto seguirlo altri due calciatori della squadra rivale, che si sono visti, anche loro, sventolare davanti al viso il cartellino rosso. Federico Di Pippo, presidente delle Aquile Rosanero, compagine casertana, si è detto "molto dispiaciuto" e ha aggiunto che "non è la prima volta che Ndiaye subisce queste offese".

La partita si è conclusa col punteggio di 2-1 per la squadra ospite. "L'unico rammarico – ha detto il mister della squadra, Antonio Di Pippo, come si legge in un post sul profilo Facebook della società – è per quanto accaduto al nostro Ndiaye, attaccato con insulti razzisti per tutto il tempo. Il ragazzo ha poi reagito, stufo dell'atteggiamento degli avversari, ed ha provato a farsi giustizia da solo, cosa che non si deve fare, ma che comprendo visto che parliamo di un giovane di 22 anni. Mi spiace per lui, per l’espulsione e per l’accoglienza riservatagli da alcuni atleti della compagine di casa, ma per il resto ho solo da complimentarmi con i miei uomini".

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