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Biglietti Juve Napoli vietati ai nati in Campania, la società: “Così anche nel 2018”. Ma non è vero

La Juventus ha risposto alle dichiarazioni della Questura di Torino dicendo che le regole di vendita dei biglietti previsti per la partita del 31 agosto, sono le stesse dello scorso anno. Non è però così, dato che nel 2018 l’acquisto era vietato solo ai residenti in Campania e non ai nati nella regione.
A cura di Natascia Grbic
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Dopo la polemica scoppiata sulle modalità di vendita dei biglietti per la partita Juventus – Napoli prevista per il 31 agosto, la società bianco nera ha risposto alle dichiarazioni della Questura di Torino, pubblicando la mail inviata alla polizia e che descrive le modalità di acquisto dei biglietti. "Le regole sono le stesse dello scorso anno", spiega la società. In realtà non è così: nel 2018, i ticket non potevano essere acquistati da chi avesse la residenza in Campania per questioni di ordine pubblico, ma mai si è parlato di luogo di nascita. L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale non si è ancora pronunciato in merito alla vicenda: la prossima riunione si terrà il 20 agosto e molto probabilmente sarà deciso di rispettare le linee guida già decise lo scorso anno. Mentre la Juventus ha dichiarato che le modalità di vendita dei biglietti potrebbero subire delle variazioni.

Biglietti vietati ai nati in Campania, il Comune di Napoli: "Messaggio razzista"

Chiaramente la decisione della società ha suscitato moltissime polemiche. A intervenire sulla vicenda è stato anche il Comune di Napoli nella persona di Flavia Sorrentino, delegata all'Autonomia della città. "Il comunicato diramato dalla Questura di Torino in cui si afferma che la scelta non è stata né concordata né condivisa – spiega Sorrentino – è un ulteriore elemento che fa riflettere sulle motivazioni che sono alla base di tale decisione. Essere nati a Napoli, essere cittadini campani non è un marchio di disonore né un elemento per cui prendere provvedimenti restrittivi. A meno che non si voglia sdoganare definitivamente o dare liceità ad un messaggio razzista che ha l'intento di colpire i meridionali che vivono e lavorano a Torino".

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