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Opinioni

Biglietti Juve-Napoli vietati ai nati in Campania. Questura di Torino: “Decisione della società”

Sta facendo discutere la scelta della Juventus di vietare la vendita dei biglietti della partita contro il Napoli, in programma il 31 agosto allo Stadium di Torino, non solo a chi è residente in Campania, ma anche a chi ci è nato. Sulla vicenda è intervenuta anche la Questura di Torino, spiegano che si tratta di una scelta della società e non di ordine pubblico.
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A cura di Valerio Papadia
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Sta suscitando grandi polemiche, in queste ore, la decisione della società calcistica Juventus F.C in merito alla partita del campionato di Serie A 2019/2020, ormai al via tra una manciata di giorni, che la squadra bianconera disputerà il 31 agosto allo Juventus Stadium di Torino contro il Calcio Napoli. Sul sito della società torinese, all'atto dell'acquisto dei biglietti, si legge infatti che questo non è consentito non solo ai residenti in Campania, come spesso accade per questioni di ordine pubblico, ma anche a chi in Campania ci è nato. Ironia della sorte, se così stessero le cose, per assurdo, se dovessero acquistare un biglietto anziché entrare in tribuna autorità o in panchina, allo stadio non potrebbe essere presente l'allenatore della Juve, Maurizio Sarri, nato a Napoli, oppure grandi bandiere della storia di entrambi i club come i partenopei Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro e ancora, per nominarne ancora uno, il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, nato a Pomigliano d'Arco.

La Questura di Torino: "Scelta della Juve"

Viste le polemiche generate, sulla questione è intervenuta la Questura di Torino che, con una nota, ha dichiarato: "La questura di Torino non ha mai concordato tale decisione con la società sportiva né intende condividerla". Si tratterebbe, dunque, di una scelta prettamente della società bianconera e quindi non dettata da questioni di ordine pubblico, come precisa la nota della Questura, smentendo le voci trapelate da alcuni media secondo le quali tale decisione sarebbe stata concordata insieme alla Juventus.

Comunicato della Juve: "I requisiti potrebbero cambiare"

La risposta della Juventus FC non si è fatta attendere. Sul sito della società bianconera è apparso un comunicato nel quale si precisa che i requisiti per l'acquisto dei biglietti potrebbero ancora cambiare, in quanto la società è in attesa che in merito si pronunci l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive:

Juventus Football Club precisa che le restrizioni di vendita dei biglietti per la partita Juventus-Napoli del 31 agosto, pubblicate sul sito della società nella mattinata di ieri, sono state comunicate, tramite Posta Elettronica Certificata, agli uffici competenti in data 4 agosto alle ore 16. Le modalità di vendita dei tagliandi potrebbero subire variazioni, anche sostanziali, solamente a seguito delle determinazioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che non si è ancora riunito

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Stadium vietato a campani, Osservatorio: Riunione il 20

L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale non ha ancora deciso alcuna determinazione in merito a Juventus-Napoli, in programma il prossimo 31 agosto allo Stadium di Torino. Non c'è dunque al momento alcuna misura, fanno notare fonti del ministero, relativa alla vendita dei biglietti per la partita. La riunione dell'Osservatorio per la seconda giornata di campionato, si sottolinea inoltre, non si terrà prima del 20 agosto ed è quella la sede in cui, eventualmente, verranno indicate alcune prescrizioni, in linea con quanto gia' deciso nelle stagioni precedenti.

Il Comune di Napoli: "Decisione grave"

"È molto grave che una società sportiva selezioni il pubblico pagante sulla scorta di un fattore arbitrario legato al luogo di nascita": lo dichiara la delegata all'Autonomia della Città, Flavia Sorrentino "Il comunicato diramato dalla Questura di Torino in cui si afferma che la scelta non è stata né concordata né condivisa – spiega Sorrentino – è un ulteriore elemento che fa riflettere sulle motivazioni che sono alla base di tale decisione. Essere nati a Napoli, essere cittadini campani non è un marchio di disonore né un elemento per cui prendere provvedimenti restrittivi. A meno che non si voglia sdoganare definitivamente o dare liceità ad un messaggio razzista che ha l'intento di colpire i meridionali che vivono e lavorano a Torino. Porremo questo ed episodi analoghi all'attenzione dell'Osservatorio Difendi la Città".

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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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