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Biglietti Juve-Napoli vietati ai napoletani, coro di proteste: “È discriminazione territoriale”

Coro di polemiche contro la Juventus dopo la decisione di vietare la vendita dei biglietti per il match di andata di serie A contro il Napoli ai residenti e ai nati in Campania. Lo scrittore Maurizio De Giovanni su Facebook: “Questo è il momento preciso in cui la semplice (!) discriminazione territoriale diventa razzismo vero e proprio”.
A cura di Redazione Napoli
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Coro di polemiche contro la decisione della Juventus FC di vietare la vendita dei biglietti del match contro il Napoli a Torino nei prossimi giorni ad potenziali spettatori «nati o residenti» in Campania. Fra le voci di biasimo si levano ovviamente quelle dei tifosi vip azzurri, in primis Maurizio De Giovanni, lo scrittore partenopeo noto per la sua ‘fede azzurra' ma anche per i libri scritti proprio sul match dei match quello fra Napoli e Juve: "Ecco – scrive su Facebook De Giovanni mostrando la schermata della Juve che ribadisce il divieto -. Questo è il momento preciso in cui la semplice (!) discriminazione territoriale diventa razzismo vero e proprio. Mi chiedo come debbano sentirsi i tifosi di questa squadra nati nella regione Campania, reietti e discriminati, ai quali viene impedito di vedere nel proprio stadio d'elezione una delle partite più importanti dell'anno. Complimenti".

Sono tanti i tifosi "semplici" che sui social fanno sentire la loro voce, anche sulla pagina Facebook della Juventus, contro questa decisione che per assurdo potrebbe vietare ad uno come Maurizio Sarri, attuale allenatore della Juve e napoletano di nascita, di sedersi sugli spalti come un tifoso qualunque. La Questura di Torino ha preso le distanze dicendo di non aver concordato il divieto di vendita dei tagliandi per la partita Juve– Napoli a chi è nato in Campania; dal canto suo la Juve ha ribattuto. Insomma, la vicenda sembra non finita qui.

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