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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Bimbo ucciso di botte, confessa l’assassino: “Aveva rotto il letto”

L’uomo avrebbe ammesso di avere picchiato i due figli della compagna “a calci e pugni”, ma senza usare la scopa. E la causa del raptus sarebbe stata la rottura delle sponde del lettino appena comprato: è quanto emerge dai verbali dell’interrogatorio dell’uomo già domenica sera, nel commissariato di Afragola.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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NAPOLI – Aveva rotto le sponde del letto il piccolo Giuseppe, il bimbo ucciso a Cardito domenica scorsa e per la cui morte è ufficialmente indagato il compagno della madre. E questo avrebbe provocato il raptus dell'uomo, che ha mandato in ospedale anche l'altra figlia della donna. E' quanto emerso dai verbali dell'interrogatorio dell'uomo già domenica sera, nel commissariato di Afragola.

L'uomo avrebbe ammesso di aver perso il controllo a causa della rottura del lettino nuovo causata dai due bambini. "Per comprare la cameretta nuova avevamo fatto molti sacrifici, perciò quando i bambini hanno rotto le sponde del letto ho perso il controllo e li ho picchiati. Facevano troppa confusione, non stavano fermi un minuto", le parole di Tony Essoubti Badre, "Mi dispiace per quello che ho fatto. Al bambino volevo bene". Parole che lasciano l'amaro in bocca quelle pronunciate dall'uomo. Lui, ventiquattro anni, di origini marocchine ma nato in Italia, vendeva abiti nei mercatini ambulanti.

E proprio al mercato aveva conosciuto Valentina, che rispetto a lui ha sette anni di più ed ha già Giuseppe e Noemi, i figli avuti dal primo marito. Tony, nell'interrogatorio di domenica, avrebbe ammesso di averli colpiti "con calci e pugni ma senza usare la scopa". Domani ci sarà l'udienza di convalida del fermo per l'uomo: al momento non risulta invece indagata la compagna Valentina, madre dei due piccoli, ma la sua situazione è al vaglio dei pm che si chiedono come non abbia potuto sentire le grida dei figli se in quel momento si trovava in casa anche lei.

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