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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Bimbo ucciso di botte, la sorellina racconta ai magistrati come è morto Giuseppe

La bimba di 8 anni, che si è salvata dalla furia del patrigno, che invece ha ucciso il fratellino a Cardito, ha incontrato i pm titolari dell’indagine all’ospedale Santobono di Napoli, dove è ancora ricoverata a causa delle percosse. La bimba, alla presenza di una psicologa, ha raccontato la sua versione della tragedia.
A cura di Valerio Papadia
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NAPOLI – Continuano a migliorare le condizioni della bimba di 8 anni scampata alla furia omicida del patrigno, che purtroppo ha ucciso il fratellino Giuseppe, 7 anni, picchiandolo a morte domenica pomeriggio in un appartamento di Cardito. Come rende noto all'Ansa Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell'ospedale Santobono di Napoli, dove la piccola è ancora ricoverata per ristabilirsi completamente dopo le percosse subite, "il quadro clinico è in continuo miglioramento per le condizioni fisiche, ma la piccola resta qui anche per proseguire il percorso di sostegno psicologico a cura dello staff dell'ospedale". Nel nosocomio pediatrico partenopeo la bimba ha incontrato i pm titolari dell'inchiesta ai quali, alla presenza di una psicologa dell'ospedale, ha raccontato la sua versione di quella tragica domenica pomeriggio. Da quanto si apprende, la piccola ha parlato con i magistrati per un paio d'ore, raccontando per filo e per segno gli episodi che hanno portato alle percosse e alla morte del piccolo Giuseppe.

Un altro tassello fondamentale nella ricostruzione dell'orrore, in una giornata che si preannuncia quasi cruciale per l'intera vicenda. Oggi si svolgerà l'autopsia sul corpo del piccolo Giuseppe e, anche se i risultati saranno disponibili tra qualche giorno, si farà piena luce sulle cause della morte. Alla Procura di Napoli Nord, invece, il gip incontrerà Tony Essobti Badre, il 24enne accusato dell'omicidio del bimbo di 7 anni, per l'interrogatorio di convalida dell'arresto.

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