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Boato nella notte, bomba carta esplode davanti alla trattoria

Una bomba scarta è stata fatta esplodere davanti all’ingresso della taverna “Addo’ Scialone”, in via Luigi Amabile, a Monteforte Irpino. Sul posto, per le indagini, i carabinieri della Compagnia di Baiano. Lo scoppio ha causato danni all’esterno e alla porta di ingresso, non ci sono feriti. Non si esclude al momento nessuna pista, dalla ritorsione per motivi personali al racket.
A cura di Nico Falco
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Una bomba carta è esplosa questa notte in via Luigi Amabile, a Monteforte Irpino, davanti all'ingresso della trattoria “Addo' Scialone”. Il locale al momento della deflagrazione era chiuso, non risultano feriti. Lo scoppio ha provocato dei danni all'esterno del locale, danneggiando alcuni arredi, e sulla porta di accesso alla struttura. Sul posto sono interventi i carabinieri della Compagnia di Baiano, che hanno avviato le indagini; al vaglio anche la possibilità che telecamere di sorveglianza possano aver ripreso il momento dello scoppio o l'arrivo, o la fuga, dei responsabili, e che possano contribuire così all'identificazione. Il proprietario della taverna, ascoltato dai militari, ha detto di non aver mai subito minacce né tentativi estorsivi. Al momento non viene esclusa nessuna ipotesi. Tiene banco la possibilità che si sia trattato di un atto di vandalismo, ma anche di una ritorsione verso i titolari, per questioni private. Non si esclude nemmeno che lo scoppio sia collegabile al racket, come punizione per non aver ceduto al pizzo imposto.

Nello stesso Comune, pochi giorni fa, sette persone erano state arrestate con l'accusa di di aver picchiato e minacciato il compagno di una donna che aveva da poco inaugurato un negozio; gli indagati avevano provato ad imporre una “tassa della tranquillità” del 20% degli incassi e, quando l'uomo si era opposto, lo avevano costretto a salire su un'automobile, portato in una zona isolata e lo avevano minacciato con una pistola; successivamente erano tornati alla carica, picchiandolo con un bastone e persino un taser; i 7, identificati dai carabinieri, erano stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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