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Bomba a Sorbillo, il pizzaiolo avvisato da un collaboratore: “Non era per te”

Dal provvedimento di fermo eseguito ieri dalla Polizia si evince che Gino Sorbillo era stato informato da un collaboratore che la bomba esplosa davanti alla sua pizzeria non fosse destinata a lui. Su quell’episodio le indagini sono ancora in corso, ma l’ipotesi più probabile è che l’obiettivo fossero i titolari di un’altra pizzeria, che abitano nell’edificio.
A cura di Nico Falco
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Sulla bomba esplosa a gennaio davanti al locale di Gino Sorbillo ai Tribunali c'è una sola certezza: a metterla furono gli uomini del clan. Sul reale obiettivo, però, non c'è ancora chiarezza. Dalle intercettazioni emerge che in zona già subito dopo l'attentato si sparse la voce che quello alla nota pizzeria fosse solo un "danno collaterale", causato da un errore di chi aveva lanciato l'ordigno, che sarebbe stato invece destinato ai titolari di un'altra pizzeria, che abitano nello stesso stabile. Nelle telefonate, intercettate dalla Squadra Mobile di Napoli, si evince che lo stesso Gino Sorbillo era stato messo al corrente del fatto che la bomba non sarebbe stata per lui.

Gino Sorbillo informato: "La bomba non era per te"

È il 17 gennaio, un giorno dopo l'esplosione della bomba in via Tribunali. Gino Sorbillo è a Milano, sta per rientrare per andare in Procura per parlare coi magistrati. Un suo collaboratore gli telefona. "Non era a te", gli dice. "Non era a me?", ripete il pizzaiolo. E l'altro, senza rivelare troppo, glielo ribadisce, aggiungendo "ci vediamo da vicino". Sorbillo a questo punto cerca di farsi dire altro, "però fammi capire.. ma… scusa, che è? hanno sbagliato?". E l'altro conferma: "Eh".

La bomba a Sorbillo caduta dopo il lancio su un balcone

È lo stesso collaboratore del pizzaiolo a spiegare a una poliziotta la dinamica di quel lancio sbagliato, ricostruito in base a quello che ha saputo. La bomba, dice, sarebbe stata tirata verso un balcone dell'edificio ma sarebbe rimbalzata. L'obiettivo sarebbe stato l'appartamento dove abitano i titolari dell'altra pizzeria, "Pizza e Pummarola", che era finita nel mirino dei Perez-Mazzarella e che aveva già subito due intimidazioni: colpi di pistola esplosi verso il balcone a Natale e altri proiettili contro la pizzeria pochi giorni prima della bomba.

"Perché l'hanno posizionata proprio sotto da Sorbillo?", chiede la donna. E lui risponde: "Non l'hanno posizionata, gliel'hanno buttata nel balcone. E buttandola nel balcone è andata a finire… ha preso un ferro, una staffa di ferro, un qualcosa, non ha saputo… la paura stessa del buttargliela ed è tornata indietro". Poi, aggiunge l'uomo, "se la volevano mettere a Gino, spostavano il pannello e gliela buttavano dentro. Io l'ho visto il video: passa solo e si è fermato sotto al balcone. L'ha buttata sotto al balcone". "Ora hanno creato un macello – dice la donna – questo Gino che sta cavalcando…" e l'altro ribatte "Gino ha avuto 500 euro di danni e sta facendo un milione di euro di pubblicità".

L'obiettivo della bomba a Sorbillo non è ancora chiarito

Malgrado le intercettazioni, gli investigatori non hanno ancora fatto piena chiarezza sulla bomba. L'ipotesi più probabile è quella che fosse realmente destinata ai titolari dell'altra pizzeria, ma al momento non si esclude che il gruppo Perez-Mazzarella l'abbia usata per attirare l'attenzione delle forze dell'ordine sui Sibillo, che in quel periodo erano egemoni in quell'area e che stavano taglieggiando altre pizzerie. L'ipotesi che fosse destinata a Sorbillo resta una delle ipotesi, anche se, in assenza di riscontri, appare molto remota.

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