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Boss di camorra crivellato nella sua auto davanti casa, forse ucciso per debito non pagato

Tra le ipotesi sull’agguato in cui ha perso la vita Vincenzo Mariniello spunta quella del debito non pagato: l’uomo, ritengono gli investigatori, non avrebbe restituito una grossa somma di denaro avuta da altri camorristi. Anche il padre fu ucciso in un agguato: un cecchino gli sparò da un terrazzo mentre era affacciato al balcone.
A cura di Nico Falco
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Vincenzo Mariniello potrebbe essere stato ammazzato per un debito contratto con altri camorristi. L’uomo, 46 anni, è stato ucciso questa mattina, domenica 16 febbraio, mentre si trovava nella sua automobile in via Nenni, nei pressi di casa sua; è stato raggiunto da due sicari in scooter che gli hanno sparato mirando alla testa. Mariniello era considerato a capo del clan camorristico che porta il suo cognome.  Le indagini sono affidate ai carabinieri, che stanno ricostruendo le ultime ore della vittima per risalire al movente dell’agguato.

Anche il padre di Vincenzo, Gennaro, fu ammazzato in circostanze simili, a 49 anni: era il 24 marzo 2000, mentre era affacciato al balcone di casa sua venne raggiunto da un proiettile alla tempia destra, esploso da un cecchino appostato sul terrazzo di un edificio disabilitato; all’epoca i familiari erano riusciti a tenere nascosto l’omicidio per qualche ora, diffondendo la voce che l’uomo fosse morto per un infarto.

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